NAPOLI - "The Last Dance" è un docu-film di 10 episodi da vedere assolutamente su Netflix, ricco di adrenalina pura. Per chi, come me, e` cresciuto nel mito di Michael Jordan e dei suoi Chicago Bulls si tratta di oro puro: dai retroscena vissuti nello spogliatoio, alla durezza di MJ, sempre pronto ad ottenere il massimo dai compagni, sia in gara che in allenamento. Una rabbia, per certi versi famelica, una carica incredibile, trovata di volta in volta in piccoli dettagli: una frase, una provocazione, e via di record in record. Il rapporto con il padre e con la sua guardia del corpo Gus, senza dimenticare le ingiuste accuse per il gioco d'azzardo e le offese gratuite. Un fenomeno mondiale, che in primo piano ha messo sempre impegno e dedizione. E poi la chicca: dietro le quinte con il maestro Phil Jackson, il provvidenziale Scottie Pippen, quel super folle di Dennis Rodman, con una luce speciale per Paxson e Kerr, gregari decisivi, Harper, Longley, Kukoc, Wennington, Grant e Randy Brown. Insomma un mix di emozioni, senza dimenticare gli attriti con il gm Jerry Krause e la rivelazione del presidente Reinsdorf. Sei volte campioni, con l'amaro in bocca per la mancata occasione, non concessa, di provare a vincere il settimo titolo riconfermando ancora tutti. Un tributo che sarebbe stato piu` che giusto. Leggende cosi` non nascono tutti i giorni. Air, per sempre. Grazie ragazzi.
di Napoli Magazine
19/05/2024 - 20:45
NAPOLI - "The Last Dance" è un docu-film di 10 episodi da vedere assolutamente su Netflix, ricco di adrenalina pura. Per chi, come me, e` cresciuto nel mito di Michael Jordan e dei suoi Chicago Bulls si tratta di oro puro: dai retroscena vissuti nello spogliatoio, alla durezza di MJ, sempre pronto ad ottenere il massimo dai compagni, sia in gara che in allenamento. Una rabbia, per certi versi famelica, una carica incredibile, trovata di volta in volta in piccoli dettagli: una frase, una provocazione, e via di record in record. Il rapporto con il padre e con la sua guardia del corpo Gus, senza dimenticare le ingiuste accuse per il gioco d'azzardo e le offese gratuite. Un fenomeno mondiale, che in primo piano ha messo sempre impegno e dedizione. E poi la chicca: dietro le quinte con il maestro Phil Jackson, il provvidenziale Scottie Pippen, quel super folle di Dennis Rodman, con una luce speciale per Paxson e Kerr, gregari decisivi, Harper, Longley, Kukoc, Wennington, Grant e Randy Brown. Insomma un mix di emozioni, senza dimenticare gli attriti con il gm Jerry Krause e la rivelazione del presidente Reinsdorf. Sei volte campioni, con l'amaro in bocca per la mancata occasione, non concessa, di provare a vincere il settimo titolo riconfermando ancora tutti. Un tributo che sarebbe stato piu` che giusto. Leggende cosi` non nascono tutti i giorni. Air, per sempre. Grazie ragazzi.