Calcio
MILAN - Fassone: "Lavoro straordinario di Gattuso, giocare il 4 aprile alle 18:30? Siamo amareggiati"
18.03.2018 19:30 di Redazione

L’Amministratore Delegato del Milan Marco Fassone ha parlato ai microfoni di Sky Sport nel post partita di Milan-Chievo (3-2).

 

Questo Milan è lo stesso di novembre e dicembre?

E’ un altro Milan sicuramente, che ha cambiato pelle, va dato certamente merito a Gattuso di aver fatto un lavoro straordinario, che è andato anche al di là di quelle che erano le nostre previsioni. Assistere oggi alle nostre partite, vadano come devono andare, soffrendo come stiamo soffrendo anche fino al 94’ come domenica scorsa a Genova, ma è un Milan che da’ soddisfazione, che non molla mai, che ha preso l’anima del suo attuale condottiero, ma che mi pare abbia anche sistemato una serie di cose dal punto di vista tattico che permettono di andare a vedere le partite con un sentimento diverso.

 

Si parla di un rinnovo imminente per Gattuso, magari durante la sosta?

Il parere tecnico è giusto che lo dia il Direttore, se ne può parlare sicuramente, non c'è nessun tipo di pregiudiziale su Gattuso, di dubbio o di messa alla prova, ha dimostrato quello che doveva dimostrare, per quello che riguarda la parte contrattuale ed economica con lui c’è un rapporto tale di trasparenza e serenità che troveremo, penso a breve, il momento giusto per sederci e parlare di futuro insieme.

 

Come avete preso la decisione della Lega di giocare il 4 aprile alle 18.30?

Male, siamo molto amareggiati, abbiamo fatto tutto il possibile come Milan, coinvolgendo anche Giovanni Malagò e offrendo all'Inter una doppia opzione di scegliere la data del 25 aprile o del 1° maggio, che sono due giornate festive in cui avremmo potuto giocare con serenità nel pomeriggio e senza andare a dover occupare gli spazi serali che la Uefa ci vieta di occupare, è una partita da 80mila persone, purtroppo il regolamento e la burocrazia danno comunque il diritto all'Inter di non accettare la nostra proposta, l’Inter non l’ha accettata e adesso mi auguro che i nostri tifosi rispondano comunque come hanno risposto nella partita contro l’Arsenal, che era di giovedì alle 19 e sono venuti in 75 mila e mi auguro che questo derby, messo di mercoledì alle 18.30, abbia comunque una cornice che in questo momento Milan-Inter merita.

 

Con chi ha parlato dell’Inter e c’è stata una motivazione dietro questo diniego?

Il mio referente è l'Amministratore Delegato dell’Inter Alessandro Antonello, credo abbia parlato anche con Giovanni Malagò. La motivazione, nel totale rispetto perché il regolamento da’ ragione a loro, è stata che il 29 aprile l’Inter ha una partita particolarmente complicata, che è quella con la Juventus, e quindi da un punto di vista sportivo era più favorevole a loro giocare il 4 aprile. Nessuna polemica con l’Inter, ha fatto la sua scelta. Spero che i tifosi non siano troppo disturbati da questo, il regolamento è così, ogni tanto forse il buonsenso ci potrebbe aiutare ad andare un po’ più incontro alla gente. Ce l’avremo noi la partita con la Juventus quattro giorni prima e cercheremo di dimostrare che si possono fare due partite così di quel livello.

 

Quanto conta il rendimento della squadra quando bisogna andare a trattare a livello finanziario?

Conta sì, conta per due ragioni: la prima perché il calcio, diversamente da qualunque altro business, ha al suo interno una componente emotiva e passionale, per cui se anche stai parlando con un interlocutore finanziario, con una banca e con un grande fondo, il fatto di vedere che la squadra vince e inanella una serie di risultati positivi, ha morale e carattere, aiuta nella discussione. Il secondo è squisitamente economico e cioè che queste vittorie, che lasciano ancora intravedere uno spiraglio che tre mesi fa sembrava oggettivamente non esistere più, e quindi una possibile partecipazione a una coppa più importante, una possibile vittoria della Coppa Italia in cui sei ancora in corsa e ti vai a giocare una finale, certamente ha un risvolto non solo emotivo ma anche di natura economica.

ULTIMISSIME CALCIO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
MILAN - Fassone: "Lavoro straordinario di Gattuso, giocare il 4 aprile alle 18:30? Siamo amareggiati"

di Napoli Magazine

18/03/2024 - 19:30

L’Amministratore Delegato del Milan Marco Fassone ha parlato ai microfoni di Sky Sport nel post partita di Milan-Chievo (3-2).

 

Questo Milan è lo stesso di novembre e dicembre?

E’ un altro Milan sicuramente, che ha cambiato pelle, va dato certamente merito a Gattuso di aver fatto un lavoro straordinario, che è andato anche al di là di quelle che erano le nostre previsioni. Assistere oggi alle nostre partite, vadano come devono andare, soffrendo come stiamo soffrendo anche fino al 94’ come domenica scorsa a Genova, ma è un Milan che da’ soddisfazione, che non molla mai, che ha preso l’anima del suo attuale condottiero, ma che mi pare abbia anche sistemato una serie di cose dal punto di vista tattico che permettono di andare a vedere le partite con un sentimento diverso.

 

Si parla di un rinnovo imminente per Gattuso, magari durante la sosta?

Il parere tecnico è giusto che lo dia il Direttore, se ne può parlare sicuramente, non c'è nessun tipo di pregiudiziale su Gattuso, di dubbio o di messa alla prova, ha dimostrato quello che doveva dimostrare, per quello che riguarda la parte contrattuale ed economica con lui c’è un rapporto tale di trasparenza e serenità che troveremo, penso a breve, il momento giusto per sederci e parlare di futuro insieme.

 

Come avete preso la decisione della Lega di giocare il 4 aprile alle 18.30?

Male, siamo molto amareggiati, abbiamo fatto tutto il possibile come Milan, coinvolgendo anche Giovanni Malagò e offrendo all'Inter una doppia opzione di scegliere la data del 25 aprile o del 1° maggio, che sono due giornate festive in cui avremmo potuto giocare con serenità nel pomeriggio e senza andare a dover occupare gli spazi serali che la Uefa ci vieta di occupare, è una partita da 80mila persone, purtroppo il regolamento e la burocrazia danno comunque il diritto all'Inter di non accettare la nostra proposta, l’Inter non l’ha accettata e adesso mi auguro che i nostri tifosi rispondano comunque come hanno risposto nella partita contro l’Arsenal, che era di giovedì alle 19 e sono venuti in 75 mila e mi auguro che questo derby, messo di mercoledì alle 18.30, abbia comunque una cornice che in questo momento Milan-Inter merita.

 

Con chi ha parlato dell’Inter e c’è stata una motivazione dietro questo diniego?

Il mio referente è l'Amministratore Delegato dell’Inter Alessandro Antonello, credo abbia parlato anche con Giovanni Malagò. La motivazione, nel totale rispetto perché il regolamento da’ ragione a loro, è stata che il 29 aprile l’Inter ha una partita particolarmente complicata, che è quella con la Juventus, e quindi da un punto di vista sportivo era più favorevole a loro giocare il 4 aprile. Nessuna polemica con l’Inter, ha fatto la sua scelta. Spero che i tifosi non siano troppo disturbati da questo, il regolamento è così, ogni tanto forse il buonsenso ci potrebbe aiutare ad andare un po’ più incontro alla gente. Ce l’avremo noi la partita con la Juventus quattro giorni prima e cercheremo di dimostrare che si possono fare due partite così di quel livello.

 

Quanto conta il rendimento della squadra quando bisogna andare a trattare a livello finanziario?

Conta sì, conta per due ragioni: la prima perché il calcio, diversamente da qualunque altro business, ha al suo interno una componente emotiva e passionale, per cui se anche stai parlando con un interlocutore finanziario, con una banca e con un grande fondo, il fatto di vedere che la squadra vince e inanella una serie di risultati positivi, ha morale e carattere, aiuta nella discussione. Il secondo è squisitamente economico e cioè che queste vittorie, che lasciano ancora intravedere uno spiraglio che tre mesi fa sembrava oggettivamente non esistere più, e quindi una possibile partecipazione a una coppa più importante, una possibile vittoria della Coppa Italia in cui sei ancora in corsa e ti vai a giocare una finale, certamente ha un risvolto non solo emotivo ma anche di natura economica.