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CORONAVIRUS - Ihme: Napoli e la Campania il 21 aprile possono uscire dall’epidemia
08.04.2020 12:01 di Redazione Fonte: Il Mattino

Gli statistici ci riprovano. Dopo lo studio del 30 marzo diffuso dalla Georgetown University (ma viziato da un grave errore nella raccolta di dati) arriva il rapporto mondiale dell’Ihme, istituto di Seattle specializzato nella misurazione delle condizioni di salute nel mondo, che fa capo alla facoltà di medicina dell’Università di Washington, sul Pacifico, ed è consulente del governo Usa. Stavolta il rapporto analizza la situazione e fa previsioni per il futuro per oltre cento stati del mondo, con dettagli anche regionali. La buona notizia per l’Italia, come per la Spagna, è che il picco dei decessi è alle spalle e quindi il superamento dell’epidemia, o almeno di quella che gli studiosi di Seattle definiscono «prima ondata» non è poi così lontano. Lo scenario è invece più cupo in Germania, Regno Unito, Norvegia e Grecia dove si prevede un incremento rapido del numero di decessi almeno fino a metà aprile, se non nella terza settimana.

 

Secondo l’Ihme in Italia invece l’ultimo contagio (nell’ipotesi, i ricercatori lo dicono con chiarezza, che restino in vigore le attuali norme di riduzione dei contatti sociali) è prevedibile per il 21 maggio; non a causa delle difficoltà della Lombardia bensì per una coda dei contagi in Puglia, l’unica regione dove il picco dei decessi è ancora di là da venire e previsto per il 16 aprile.

 

La Campania, in questo quadro, è in una situazione particolarmente favorevole, segno che grazie alle misure restrittive generali - e a quelle specifiche che hanno toccato le otto zone rosse aggiuntive individuate dalla Regione - è riuscita a contenere la diffusione del contagio, nonostante l’area della Città metropolitana di Napoli sia di gran lunga quella con la più elevata densità di popolazione e quindi per definizione la meno facile da «separare». In Campania, secondo Ihme, il picco di decessi c’è già stato e il 21 aprile saremo già a vittime zero. Prima di noi si libereranno dal morbo Umbria, Toscana, Provincia di Trento, Abruzzo e Basilicata.

 

L’istituto statunitense fa anche la previsione del numero più probabile di decessi finali, che per la Campania è a quota 250. La situazione attuale con il bilancio della Protezione civile delle 18 di ieri è a 216 decessi, quindi dovremmo contare ancora 34 vittime. Un valore, 250 morti, che fa sempre impressione anche perché dietro quei numeri ci sono persone, storie, affetti. E tuttavia è lontano dai 1.116 del Veneto, 1.700 del Piemonte, 2.355 dell’Emilia Romagna (tutti territori meno popolosi della Campania) e ovviamente lontanissimo dai 10.451 previsti per la Lombardia, dove l’uscita dall’epidemia dovrebbe coincidere con il 30 di aprile.

 

La Puglia invece, che nel bollettino di ieri è a 209 vittime (quindi poco meno della Campania) secondo i modelli statistici dell’Ihme si trova in una situazione difficile, con l’epidemia ancora lontana dal fermarsi e il numeri di decessi che potrebbe quadruplicare e arrivare a 876. Scorrendo le tabelle (disponibili all’indirizzo www.healthdata.org/covid/updates) la Puglia quando la prima ondata dell’epidemia sarà conclusa sarà di gran lunga la prima regione del Sud, al di sopra dei 738 delle Marche dove, in provincia di Pesaro e Urbino, è esploso un focolaio sin dai primissimi giorni dell’epidemia italiana.

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CORONAVIRUS - Ihme: Napoli e la Campania il 21 aprile possono uscire dall’epidemia

di Napoli Magazine

08/04/2024 - 12:01

Gli statistici ci riprovano. Dopo lo studio del 30 marzo diffuso dalla Georgetown University (ma viziato da un grave errore nella raccolta di dati) arriva il rapporto mondiale dell’Ihme, istituto di Seattle specializzato nella misurazione delle condizioni di salute nel mondo, che fa capo alla facoltà di medicina dell’Università di Washington, sul Pacifico, ed è consulente del governo Usa. Stavolta il rapporto analizza la situazione e fa previsioni per il futuro per oltre cento stati del mondo, con dettagli anche regionali. La buona notizia per l’Italia, come per la Spagna, è che il picco dei decessi è alle spalle e quindi il superamento dell’epidemia, o almeno di quella che gli studiosi di Seattle definiscono «prima ondata» non è poi così lontano. Lo scenario è invece più cupo in Germania, Regno Unito, Norvegia e Grecia dove si prevede un incremento rapido del numero di decessi almeno fino a metà aprile, se non nella terza settimana.

 

Secondo l’Ihme in Italia invece l’ultimo contagio (nell’ipotesi, i ricercatori lo dicono con chiarezza, che restino in vigore le attuali norme di riduzione dei contatti sociali) è prevedibile per il 21 maggio; non a causa delle difficoltà della Lombardia bensì per una coda dei contagi in Puglia, l’unica regione dove il picco dei decessi è ancora di là da venire e previsto per il 16 aprile.

 

La Campania, in questo quadro, è in una situazione particolarmente favorevole, segno che grazie alle misure restrittive generali - e a quelle specifiche che hanno toccato le otto zone rosse aggiuntive individuate dalla Regione - è riuscita a contenere la diffusione del contagio, nonostante l’area della Città metropolitana di Napoli sia di gran lunga quella con la più elevata densità di popolazione e quindi per definizione la meno facile da «separare». In Campania, secondo Ihme, il picco di decessi c’è già stato e il 21 aprile saremo già a vittime zero. Prima di noi si libereranno dal morbo Umbria, Toscana, Provincia di Trento, Abruzzo e Basilicata.

 

L’istituto statunitense fa anche la previsione del numero più probabile di decessi finali, che per la Campania è a quota 250. La situazione attuale con il bilancio della Protezione civile delle 18 di ieri è a 216 decessi, quindi dovremmo contare ancora 34 vittime. Un valore, 250 morti, che fa sempre impressione anche perché dietro quei numeri ci sono persone, storie, affetti. E tuttavia è lontano dai 1.116 del Veneto, 1.700 del Piemonte, 2.355 dell’Emilia Romagna (tutti territori meno popolosi della Campania) e ovviamente lontanissimo dai 10.451 previsti per la Lombardia, dove l’uscita dall’epidemia dovrebbe coincidere con il 30 di aprile.

 

La Puglia invece, che nel bollettino di ieri è a 209 vittime (quindi poco meno della Campania) secondo i modelli statistici dell’Ihme si trova in una situazione difficile, con l’epidemia ancora lontana dal fermarsi e il numeri di decessi che potrebbe quadruplicare e arrivare a 876. Scorrendo le tabelle (disponibili all’indirizzo www.healthdata.org/covid/updates) la Puglia quando la prima ondata dell’epidemia sarà conclusa sarà di gran lunga la prima regione del Sud, al di sopra dei 738 delle Marche dove, in provincia di Pesaro e Urbino, è esploso un focolaio sin dai primissimi giorni dell’epidemia italiana.

Fonte: Il Mattino