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FOCUS AZZURRO - Cammaroto svela a "NM": "Il Napoli non cede Milik se non trova un bomber, nessun riscontro sull'ipotesi scambio con Piatek"
10.10.2019 22:07 di Redazione

NAPOLI - La sosta di campionato diventa già lo spartiacque della stagione del Napoli. Sin qui i conti non tornano e il vero problema non e' nemmeno il -6 dalla vetta, perché in fondo senza il rocambolesco autogol di Koulibaly e senza la beffa contro il pullman del Cagliari parleremmo oggi di 17 punti in classifica, senza dimenticare la strattonata a Goulham avvenuta mentre gli addetti al Var erano a prendere un cappuccino da qualche parte. Episodi innegabili, che però non possono diventare alibi per un Napoli che preoccupa perché non mostra carattere e convinzione nei suoi mezzo, non sembra avere un'identità tattica, oggi come da due anni a questa parte. Il resto lo fa la delusione della piazza e le prime critiche dell'ambiente perché non entusiasma la prospettiva di una stagione che veda già sfumare a ottobre la corsa scudetto e che abbia come unici obiettivi gli ottavi di Champions e il terzo posto o la Coppa Italia. L'Inter sconfitta e ridimensionata dalla Juventus fa riflettere perché il Napoli obiettivamente e' superiore ai nerazzurri ma la classifica ora racconta altro e la differenza li la sta facendo Conte, capace di entrare in sintonia con la sua squadra e tirare fuori il massimo dai suoi giocatori e che non a caso aveva vinto a Torino con i vari Giaccherini, Estigarribia e Padoin. E allora adesso e' tutto nelle mani di Ancelotti, uno dei tecnici più bravi al mondo che deve dimostrarsi anche l'allenatore giusto nella piazza giusta. A Napoli l'incastro non e' mai matematico e le storie d'amore non nascono da sole con i curriculum. C'è un gruppo e un ambiente da compattare e c'è da ritrovare il liquido amniotico di un entusiasmo he e' nel Dna di Napoli e del Napoli ma oggi e da tempo non si vede più in casa azzurra. Il Napoli di oggi deve tornare ad appassionare ed emozionare la gente. Perché non e' un caso che ci si emozionava persino nell'inferno di C e B e ora si rischia di restare prigionieri del sogno. E' ancora presto per fare bilanci però dopo la sosta sarà vietato sbagliare e per qualcuno arriveranno i primi esami. Milik ha ammesso il suo mal di pancia, soffre la pressione e cresce la possibilità che a gennaio possa andare via, ma difficilmente a titolo definitivo. Il polacco non lascerebbe Napoli per fare il vice Lukaku a Milano, cerca spazio con continuità e una maglia da titolare. Il Napoli non lo cede se non trova un sostituto che sia una prima scelta. Il problema è che a gennaio e' sempre un'impresa titanica trovare buone occasioni e chi ha giocatori buoni se li tiene. E il Napoli che ha già puntato in estate su un'alternativa come Llorente, dovrebbe poi prendere stavolta una punta titolare: missione non impossibile ma di certo ardua. Le voci di uno scambio Milik-Piatek non trovano conferme e dopo Zapata il Napoli non vuole rischiare altri rimpianti in Serie A e guarderebbe invece all'estero. Da qui ai prossimi tre mesi Milik si gioca tutto ma sarà tutto il Napoli e Ancelotti a giocarsi tutto. Perché qualcosa manca (una punta e il regista?) ma la qualità c'è e l'organico ha una profondità che Juve a parte non ha nessuno. E se il Napoli dovesse scrollarsi la ansie di dosso e tornare a fare il Napoli, potrebbero essere ancora dolori per molti.

 

 

Emanuele Cammaroto

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

10/10/2024 - 22:07

NAPOLI - La sosta di campionato diventa già lo spartiacque della stagione del Napoli. Sin qui i conti non tornano e il vero problema non e' nemmeno il -6 dalla vetta, perché in fondo senza il rocambolesco autogol di Koulibaly e senza la beffa contro il pullman del Cagliari parleremmo oggi di 17 punti in classifica, senza dimenticare la strattonata a Goulham avvenuta mentre gli addetti al Var erano a prendere un cappuccino da qualche parte. Episodi innegabili, che però non possono diventare alibi per un Napoli che preoccupa perché non mostra carattere e convinzione nei suoi mezzo, non sembra avere un'identità tattica, oggi come da due anni a questa parte. Il resto lo fa la delusione della piazza e le prime critiche dell'ambiente perché non entusiasma la prospettiva di una stagione che veda già sfumare a ottobre la corsa scudetto e che abbia come unici obiettivi gli ottavi di Champions e il terzo posto o la Coppa Italia. L'Inter sconfitta e ridimensionata dalla Juventus fa riflettere perché il Napoli obiettivamente e' superiore ai nerazzurri ma la classifica ora racconta altro e la differenza li la sta facendo Conte, capace di entrare in sintonia con la sua squadra e tirare fuori il massimo dai suoi giocatori e che non a caso aveva vinto a Torino con i vari Giaccherini, Estigarribia e Padoin. E allora adesso e' tutto nelle mani di Ancelotti, uno dei tecnici più bravi al mondo che deve dimostrarsi anche l'allenatore giusto nella piazza giusta. A Napoli l'incastro non e' mai matematico e le storie d'amore non nascono da sole con i curriculum. C'è un gruppo e un ambiente da compattare e c'è da ritrovare il liquido amniotico di un entusiasmo he e' nel Dna di Napoli e del Napoli ma oggi e da tempo non si vede più in casa azzurra. Il Napoli di oggi deve tornare ad appassionare ed emozionare la gente. Perché non e' un caso che ci si emozionava persino nell'inferno di C e B e ora si rischia di restare prigionieri del sogno. E' ancora presto per fare bilanci però dopo la sosta sarà vietato sbagliare e per qualcuno arriveranno i primi esami. Milik ha ammesso il suo mal di pancia, soffre la pressione e cresce la possibilità che a gennaio possa andare via, ma difficilmente a titolo definitivo. Il polacco non lascerebbe Napoli per fare il vice Lukaku a Milano, cerca spazio con continuità e una maglia da titolare. Il Napoli non lo cede se non trova un sostituto che sia una prima scelta. Il problema è che a gennaio e' sempre un'impresa titanica trovare buone occasioni e chi ha giocatori buoni se li tiene. E il Napoli che ha già puntato in estate su un'alternativa come Llorente, dovrebbe poi prendere stavolta una punta titolare: missione non impossibile ma di certo ardua. Le voci di uno scambio Milik-Piatek non trovano conferme e dopo Zapata il Napoli non vuole rischiare altri rimpianti in Serie A e guarderebbe invece all'estero. Da qui ai prossimi tre mesi Milik si gioca tutto ma sarà tutto il Napoli e Ancelotti a giocarsi tutto. Perché qualcosa manca (una punta e il regista?) ma la qualità c'è e l'organico ha una profondità che Juve a parte non ha nessuno. E se il Napoli dovesse scrollarsi la ansie di dosso e tornare a fare il Napoli, potrebbero essere ancora dolori per molti.

 

 

Emanuele Cammaroto

 

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