In Primo Piano
G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Quando tornerà il sereno?"
08.11.2019 19:38 di Redazione

NAPOLI - E’ finito tra due fuochi Ancelotti, tra i suoi giocatori e il club che gli ha rifilato interamente la patata bollente da gestire, dopo la sommossa imprevedibilmente caricata venerdì scorso dal punto di vista del tecnico: “Sono contrario al ritiro”. Forse un presagio per la tempesta che stava per scatenarsi. Apriti cielo, ma a far precipitare la situazione è arrivato il mancato successo con il Salisburgo e l’infuocato dopopartita negli spogliatoi del Napoli dopo l’ordine perentorio alla squadra di recarsi a Castelvolturno per prolungare il ritiro, come da disposizioni precedenti. Nemmeno un bomba ad altissimo potenziale avrebbe provocato più danni, ma sembra pure che ad appiccare il fuoco sia stata una scritta sulla lavagna sistemata negli spogliatoi – scritta ritenuta più che offensiva e parzialmente cancellata – a scatenare il finimondo ed a determinare il proposito nei giocatori di tornarsene a casa, proposito che molto probabilmente era pure già stato deciso. Per la verità se ne dicono tante e se ne diranno ancora tante e tutte destabilizzanti prima che la situazione si possa e debba chiarire. Come? Certamente non attraverso le attuali esasperazioni. E pur vero comunque che ci sono malumori e malesseri precedenti che sono esplosi in maniera dirompente e distruttiva attraverso l’accensione di una scintilla, quella del ritiro prolungato. Ma chi ha soffiato sul fuoco? C’è chi sostiene e crede in una regia occulta che abbia funzionato da deterrente nell’accendere e far divampare un incendio di immense proporzioni, difficile da domare, se non impossibile. Di certo è che la strada intrapresa dai calciatori è del tutto sballata in tutti i sensi. Nessuno tuttavia è esente da colpe. Purtroppo non è prevalsa la ragionevolezza. E non è sbagliato a questo punto ritenere che il ciclo di questa squadra e la durata di quello che già dal primo momento dell’arrivo di Ancelotti è stato definito un nuovo straordinario progetto sorto con l’obiettivo dello scudetto, beh questo nuovo progetto se ne è andato a farsi friggere naufragando miseramente, senza rispetto per nessuno, soprattutto verso la Torcida che non si è mai tirata indietro. E poi parlano di disaffezione. Ancelotti a sua volta martedì sera dopo la rivolta della squadra se ne è tornato in ritiro a Castelvolturno dove ha affogato amarezze e delusioni con birre e stuzzichini. Intanto l’inferno è tuttora dirompente, con la pesantissima protesta dei tifosi all’allenamento inadeguato e inopportuno in programma ieri pomeriggio al San Paolo, cori e striscioni senza risparmio contro gli azzurri all'esterno dello stadio, fischi all'interno. E la tarantella continua. Quando tornerà il sereno? Boh!

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

ULTIMISSIME IN PRIMO PIANO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Quando tornerà il sereno?"

di Napoli Magazine

08/11/2024 - 19:38

NAPOLI - E’ finito tra due fuochi Ancelotti, tra i suoi giocatori e il club che gli ha rifilato interamente la patata bollente da gestire, dopo la sommossa imprevedibilmente caricata venerdì scorso dal punto di vista del tecnico: “Sono contrario al ritiro”. Forse un presagio per la tempesta che stava per scatenarsi. Apriti cielo, ma a far precipitare la situazione è arrivato il mancato successo con il Salisburgo e l’infuocato dopopartita negli spogliatoi del Napoli dopo l’ordine perentorio alla squadra di recarsi a Castelvolturno per prolungare il ritiro, come da disposizioni precedenti. Nemmeno un bomba ad altissimo potenziale avrebbe provocato più danni, ma sembra pure che ad appiccare il fuoco sia stata una scritta sulla lavagna sistemata negli spogliatoi – scritta ritenuta più che offensiva e parzialmente cancellata – a scatenare il finimondo ed a determinare il proposito nei giocatori di tornarsene a casa, proposito che molto probabilmente era pure già stato deciso. Per la verità se ne dicono tante e se ne diranno ancora tante e tutte destabilizzanti prima che la situazione si possa e debba chiarire. Come? Certamente non attraverso le attuali esasperazioni. E pur vero comunque che ci sono malumori e malesseri precedenti che sono esplosi in maniera dirompente e distruttiva attraverso l’accensione di una scintilla, quella del ritiro prolungato. Ma chi ha soffiato sul fuoco? C’è chi sostiene e crede in una regia occulta che abbia funzionato da deterrente nell’accendere e far divampare un incendio di immense proporzioni, difficile da domare, se non impossibile. Di certo è che la strada intrapresa dai calciatori è del tutto sballata in tutti i sensi. Nessuno tuttavia è esente da colpe. Purtroppo non è prevalsa la ragionevolezza. E non è sbagliato a questo punto ritenere che il ciclo di questa squadra e la durata di quello che già dal primo momento dell’arrivo di Ancelotti è stato definito un nuovo straordinario progetto sorto con l’obiettivo dello scudetto, beh questo nuovo progetto se ne è andato a farsi friggere naufragando miseramente, senza rispetto per nessuno, soprattutto verso la Torcida che non si è mai tirata indietro. E poi parlano di disaffezione. Ancelotti a sua volta martedì sera dopo la rivolta della squadra se ne è tornato in ritiro a Castelvolturno dove ha affogato amarezze e delusioni con birre e stuzzichini. Intanto l’inferno è tuttora dirompente, con la pesantissima protesta dei tifosi all’allenamento inadeguato e inopportuno in programma ieri pomeriggio al San Paolo, cori e striscioni senza risparmio contro gli azzurri all'esterno dello stadio, fischi all'interno. E la tarantella continua. Quando tornerà il sereno? Boh!

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com