L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, che goduria sarebbe alzare la Coppa Italia dinanzi ai due ex che hanno abbandonato la nave?"
14.06.2020 23:30 di Redazione

NAPOLI - Il Napoli è in finale di Coppa Italia, con merito. E di fronte si ritroverà la Juventus di Maurizio Sarri e Gonzalo Higuain, due motivi in più per provare ad alzare al cielo il trofeo. Se poi ci sarà anche lo stesso compassato Cristiano Ronaldo, visto lentamente in campo contro il Milan, meglio ancora. Ma partiamo con ordine. Il Napoli ha battuto l'Inter in due incontri, guadagnandosi centimetro su centimetro l'accesso alla finale. Sorvolo dunque su quanto sostenuto da Conte, che ha di fatto dimenticato la sconfitta di San Siro grazie al bolide di Fabian Ruiz. Sorvolo anche sull'inefficienza del duo Lautaro-Lukaku, ancora spaesati in questo calcio post Covid-19. Mentre ammetto che Eriksen è un gran bel centrocampista che, insieme a Candreva, ha dato del filo da torcere. La partita del San Paolo, senza pubblico, e per pochi intimi, è stata combattuta, ma il Napoli ha dato dimostrazione di saper soffrire. Dopo il pasticcio iniziale griffato Ospina, complice anche il non perfetto posizionamento della linea difensiva, il portiere ha saputo reagire alla grande. In quel rilancio che ha mandato in porta Insigne, super nel servire Mertens per il suo 122° sigillo personale, ho rivisto un pò Pepe Reina. Non mi ha sorpreso nemmeno l'ammissione post gara del capitano, ovvero che questo movimento è frutto di un lavoro provato in allenamento. Da superman anche le risposte alle conclusioni ravvicinate dei due interisti precedentemente elogiati. Di certo, va detta una cosa: tornare in finale con il trio Callejon-Mertens-Insigne fa piacere. Farlo contro l'ex vate, ancora di più. Tornando però ai temi della semifinale, va detto che Rocchi ci ha messo del suo: Young andava espulso nel primo tempo per il doppio intervento scomposto ai danni di Politano, che a mio avviso ha inciso parecchio anche sulla sua libertà mentale. Il centrocampo, in effetti, con Elmas, Demme e Zielinski ha un pò sofferto, anche se va detto che ha saputo reggere. Il merito maggiore, comunque, va dato alla difesa. Maksimovic è stato un muro invalicabile, così come Koulibaly. Alla distanza anche Hysaj e Di Lorenzo sono migliorati. Che dire dei cambi? I subentrati Allan, Callejon, Milik, Younes e Fabian Ruiz hanno comunque messo lo zampino, seppur lieve, in questa qualificazione super meritata. Avevo chiesto a Mertens di regalarmi un gol per l'onomastico, mi ha accontentato. La chiosa finale però la voglio dedicare a Rino Gattuso: Napoli gli è entrata dentro e nella sua commozione, con il bacio rivolto al cielo per la sorella Francesca, avrà sentito l'abbraccio virtuale di tutto il pubblico partenopeo: la speranza è di poter rivedere presto anche i sostenitori sugli spalti, magari con il sorriso sulle labbra per un trofeo in più da esporre in bacheca. Questi ragazzi, che hanno ritrovato orgoglio, carattere e spirito di sacrificio, se lo meritano tutto! A Roma senza paura. 

 

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 
ULTIMISSIME L'EDITORIALE
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, che goduria sarebbe alzare la Coppa Italia dinanzi ai due ex che hanno abbandonato la nave?"

di Napoli Magazine

14/06/2024 - 23:30

NAPOLI - Il Napoli è in finale di Coppa Italia, con merito. E di fronte si ritroverà la Juventus di Maurizio Sarri e Gonzalo Higuain, due motivi in più per provare ad alzare al cielo il trofeo. Se poi ci sarà anche lo stesso compassato Cristiano Ronaldo, visto lentamente in campo contro il Milan, meglio ancora. Ma partiamo con ordine. Il Napoli ha battuto l'Inter in due incontri, guadagnandosi centimetro su centimetro l'accesso alla finale. Sorvolo dunque su quanto sostenuto da Conte, che ha di fatto dimenticato la sconfitta di San Siro grazie al bolide di Fabian Ruiz. Sorvolo anche sull'inefficienza del duo Lautaro-Lukaku, ancora spaesati in questo calcio post Covid-19. Mentre ammetto che Eriksen è un gran bel centrocampista che, insieme a Candreva, ha dato del filo da torcere. La partita del San Paolo, senza pubblico, e per pochi intimi, è stata combattuta, ma il Napoli ha dato dimostrazione di saper soffrire. Dopo il pasticcio iniziale griffato Ospina, complice anche il non perfetto posizionamento della linea difensiva, il portiere ha saputo reagire alla grande. In quel rilancio che ha mandato in porta Insigne, super nel servire Mertens per il suo 122° sigillo personale, ho rivisto un pò Pepe Reina. Non mi ha sorpreso nemmeno l'ammissione post gara del capitano, ovvero che questo movimento è frutto di un lavoro provato in allenamento. Da superman anche le risposte alle conclusioni ravvicinate dei due interisti precedentemente elogiati. Di certo, va detta una cosa: tornare in finale con il trio Callejon-Mertens-Insigne fa piacere. Farlo contro l'ex vate, ancora di più. Tornando però ai temi della semifinale, va detto che Rocchi ci ha messo del suo: Young andava espulso nel primo tempo per il doppio intervento scomposto ai danni di Politano, che a mio avviso ha inciso parecchio anche sulla sua libertà mentale. Il centrocampo, in effetti, con Elmas, Demme e Zielinski ha un pò sofferto, anche se va detto che ha saputo reggere. Il merito maggiore, comunque, va dato alla difesa. Maksimovic è stato un muro invalicabile, così come Koulibaly. Alla distanza anche Hysaj e Di Lorenzo sono migliorati. Che dire dei cambi? I subentrati Allan, Callejon, Milik, Younes e Fabian Ruiz hanno comunque messo lo zampino, seppur lieve, in questa qualificazione super meritata. Avevo chiesto a Mertens di regalarmi un gol per l'onomastico, mi ha accontentato. La chiosa finale però la voglio dedicare a Rino Gattuso: Napoli gli è entrata dentro e nella sua commozione, con il bacio rivolto al cielo per la sorella Francesca, avrà sentito l'abbraccio virtuale di tutto il pubblico partenopeo: la speranza è di poter rivedere presto anche i sostenitori sugli spalti, magari con il sorriso sulle labbra per un trofeo in più da esporre in bacheca. Questi ragazzi, che hanno ritrovato orgoglio, carattere e spirito di sacrificio, se lo meritano tutto! A Roma senza paura. 

 

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com