Una penultima gara stagionale in cui non è mancato nulla: incidenti, sorpassi, episodi controversi. La sentenza finale dice Hamilton sul gradino più alto del podio e Mercedes campione tra i costruttori per il quinto anno consecutivo. La vittoria di Lewis, tuttavia, è arrivata di fatto in regalo, visto che Verstappen è stato buttato fuori pista dal doppiato Ocon (10 secondi di penalità per lui) quando si trovava saldamente al comando dopo aver sverniciato in pista lo stesso britannico campione del mondo.
Gara totalmente da dimenticare per le Ferrari: Vettel è stato in crisi per tutta la durata del GP, probabilmente anche a causa di un sensore malfunzionante che ha condizionato le sue performance, e alla fine si è dovuto accontentare di un anonimo sesto posto, dopo aver lasciato la posizione a Raikkonen per ordine di scuderia vista l'impossibilità di competere con gli altri big. Kimi ha fatto il suo compito, salendo sul terzo gradino del podio alle spalle di una Red Bull praticamente imprendibile e difendendosi bene dagli attacchi di Ricciardo nel finale.
Straordinaria, come in Messico, la gara dei due "torelli". Su una pista sulla carta più ostica la scuderia austriaca ha dimostrato di saper gestire al meglio il consumo gomme (unici a non montare quelle con la mescola più dura) e solo per una manovra folle di Ocon non è arrivato il secondo successo consecutivo di Verstappen, che ha "ringraziato" il pilota della Force India con un dito medio in mondovisione. L'olandese, per altro, è andato vicinissimo a una controrimonta che avrebbe avuto dell'incredibile, ma la bandiera a scacchi ha congelato le posizioni.
A far sorridere la Ferrari può essere la gara straordinaria di Charles Leclerc, alla penultima domenica da pilota Sauber prima del passaggio sulla Rossa nel 2019. Il monegasco ha chiuso 7°, davanti alle due Haas di Grosjean e Magnussen e alla Force India di Perez, che ha chiuso la top 10.