Calcio
BDC - Orsi: "Con la Superlega non parliamo di calcio ma di affari"
19.04.2021 21:36 di Redazione

Ferdinando Orsi, presente negli studi de Il Bello del Calcio, ha espresso la sua opinione in merito al tema del giorno: la nascita della Super Lega: "Ci sono tre osservazioni da fare. La prima, quando ci sono dei cambiamenti c’è sempre un po’ di paura di ciò che non si conosce. Detto questo, l’industria del calcio è l’unica in cui gli azionisti mettono soldi ma sanno che in un modo o nell’altro non li riprenderanno. Spendono investendo nei sogni: pensando che il Benevento possa battere la Juve, che il Crotone possa trionfare con la Juve, hanno delle speranze che sperano di poter concretizzare. Terzo punto, le società che partecipano a questa Super Lega hanno accumulato debiti mostruosi. La gestione dei presidenti verso questi club è stata disastrosa, la nuova competizione viene in aiuto proprio a loro. Mi domando: parliamo di calcio o di affari? In questo caso direi la seconda opzione. Il calcio non esiste, non se ne può parlare quando un broadcaster vuole spendere 3.5 miliardi di dollari. Si perdono le emozioni in questo modo”.

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BDC - Orsi: "Con la Superlega non parliamo di calcio ma di affari"

di Napoli Magazine

19/04/2024 - 21:36

Ferdinando Orsi, presente negli studi de Il Bello del Calcio, ha espresso la sua opinione in merito al tema del giorno: la nascita della Super Lega: "Ci sono tre osservazioni da fare. La prima, quando ci sono dei cambiamenti c’è sempre un po’ di paura di ciò che non si conosce. Detto questo, l’industria del calcio è l’unica in cui gli azionisti mettono soldi ma sanno che in un modo o nell’altro non li riprenderanno. Spendono investendo nei sogni: pensando che il Benevento possa battere la Juve, che il Crotone possa trionfare con la Juve, hanno delle speranze che sperano di poter concretizzare. Terzo punto, le società che partecipano a questa Super Lega hanno accumulato debiti mostruosi. La gestione dei presidenti verso questi club è stata disastrosa, la nuova competizione viene in aiuto proprio a loro. Mi domando: parliamo di calcio o di affari? In questo caso direi la seconda opzione. Il calcio non esiste, non se ne può parlare quando un broadcaster vuole spendere 3.5 miliardi di dollari. Si perdono le emozioni in questo modo”.