Che questo Milan debba ancora trovare una quadratura è poco ma sicuro. La partita dell'Olimpico Grande Torino ha messo, ancora una volta, in mostra tutte le lacune della rosa rossonera, che ha vissuto una vera e propria montagna russa nel corso dei 90 minuti. Sotto 2-0, la squadra di Allegri ribalta il risultato grazie al gioiello di Rabiot e alla doppietta di Pulisic, decisivo dalla panchina nonostante l'influenza. Tre punti di carattere che riportano i rossoneri in vetta alla classifica. Per come si era messa, tre punti che valgono d'oro.
Approccio e carattere - I primi venti minuti della sfida con il Torino sono un festival dell'errore. A partire dal fallo di mano di mano di Tomori, che manda Vlasic sul dischetto per il vantaggio granata. Dopo il raddoppio di Duvan Zapata, ecco che il Milan, complice anche le telefonate di Allegri dalla tribuna (oggi squalificato), entra in partita e comincia a macinare gioco. Una reazione da grande squadra con grande carattere, forse però ancora troppo acerba e inesperta per puntare al bottino grosso a fine stagione. Sicuramente, nelle prossime partite sarà necessario cambiare l'approccio iniziale: i rossoneri stanno ancora costruendo la propria mentalità partita dopo partita e l'obiettivo di Allegri e del proprio staff sarà quello di evitare questi cali in altre occasioni. Resettare e ripartire da capo, come fatto tra il primo e il secondo tempo.
Il carattere dei senatori - Si sa, nelle sue squadre, Massimiliano Allegri vuole giocatori forti e pronti per fare la differenza. E questa sera le prestazioni di Adrien Rabiot e Christian Pulisic dimostrano che la teoria del "pronti subito" funziona. Il francese si è finalmente sbloccato con la maglia rossonera trovando una conclusione meravigliosa dal limite dell'area, ma non solo: quando c'è, la sua presenza si fa sentire e tutto il Milan ne risente in positivo. In una serata dove Modric non brilla, una ogni tanto gliela si può concedere, spetta al "Duca" rossonero prendersi la squadra sulle spalle. E lui l'ha fatto egregiamente.
L'altro fattore è stato, senza dubbio, l'ingresso in campo di Pulisic, capace di trasformare nel gol del pareggio il primo pallone toccato dopo soli 43 secondi. Ancora una volta, Capitan America risolleva le sorti dell'attacco rossonero, troppo sterile fino a quel momento. Ciò che più colpisce, però, è la voglia che ha di mettersi a disposizione dei propri compagni: fino a ventiquattro ore prima della partita l'americano era sdraiato a letto con la febbre e sembrava non essere in grado di scendere in campo. Una sliding door importante che ha cambiato totalmente le sorti della serata rossonera. Ora il bottino stagionale sale a quota 9 gol segnati in sole 12 presenze: una sentenza vera e propria. Dopo aver saltato 5 delle ultime 7 partita, per Pulisic ora l'obiettivo è quello di trovare la continuità necessaria per continuare a far sognare i tifosi rossoneri. La nave ha sempre bisogno di un capitano.
Polveri bagnate - Dalla trasferta di Torino, però, emerge ancora il problema dell'attacco. Già prima della gara, Allegri era stato costretto a gestire l'emergenza offensiva e l'infortunio di Leao sicuramente non aiuta per il proseguo della stagione e la crescita della squadra. L'assenza di un centravanti vero, alla lunga, può diventare un problema vero e proprio. Le due "stelle", Pulisic e Leao, per ora non hanno trovato continuità insieme, mentre né Gimenez né Nkunku stanno convincendo più di tanto. È proprio il francese il grande assente della rimonta di Torino: aveva l'occasione di mandare un grande segnale, ma la sua prestazione resta positiva a metà. Dopo un primo tempo molto negativo, nella ripresa si sono visti alcuni lampi, ma ancora troppo poco per fare la differenza come servirebbe ai propri compagni. Se il Milan vuole continuare a sognare ha bisogno di tutti quanti, attaccanti compresi. E Allegri questo lo sa bene.
di Redazione
09/12/2025 - 19:02
Che questo Milan debba ancora trovare una quadratura è poco ma sicuro. La partita dell'Olimpico Grande Torino ha messo, ancora una volta, in mostra tutte le lacune della rosa rossonera, che ha vissuto una vera e propria montagna russa nel corso dei 90 minuti. Sotto 2-0, la squadra di Allegri ribalta il risultato grazie al gioiello di Rabiot e alla doppietta di Pulisic, decisivo dalla panchina nonostante l'influenza. Tre punti di carattere che riportano i rossoneri in vetta alla classifica. Per come si era messa, tre punti che valgono d'oro.
Approccio e carattere - I primi venti minuti della sfida con il Torino sono un festival dell'errore. A partire dal fallo di mano di mano di Tomori, che manda Vlasic sul dischetto per il vantaggio granata. Dopo il raddoppio di Duvan Zapata, ecco che il Milan, complice anche le telefonate di Allegri dalla tribuna (oggi squalificato), entra in partita e comincia a macinare gioco. Una reazione da grande squadra con grande carattere, forse però ancora troppo acerba e inesperta per puntare al bottino grosso a fine stagione. Sicuramente, nelle prossime partite sarà necessario cambiare l'approccio iniziale: i rossoneri stanno ancora costruendo la propria mentalità partita dopo partita e l'obiettivo di Allegri e del proprio staff sarà quello di evitare questi cali in altre occasioni. Resettare e ripartire da capo, come fatto tra il primo e il secondo tempo.
Il carattere dei senatori - Si sa, nelle sue squadre, Massimiliano Allegri vuole giocatori forti e pronti per fare la differenza. E questa sera le prestazioni di Adrien Rabiot e Christian Pulisic dimostrano che la teoria del "pronti subito" funziona. Il francese si è finalmente sbloccato con la maglia rossonera trovando una conclusione meravigliosa dal limite dell'area, ma non solo: quando c'è, la sua presenza si fa sentire e tutto il Milan ne risente in positivo. In una serata dove Modric non brilla, una ogni tanto gliela si può concedere, spetta al "Duca" rossonero prendersi la squadra sulle spalle. E lui l'ha fatto egregiamente.
L'altro fattore è stato, senza dubbio, l'ingresso in campo di Pulisic, capace di trasformare nel gol del pareggio il primo pallone toccato dopo soli 43 secondi. Ancora una volta, Capitan America risolleva le sorti dell'attacco rossonero, troppo sterile fino a quel momento. Ciò che più colpisce, però, è la voglia che ha di mettersi a disposizione dei propri compagni: fino a ventiquattro ore prima della partita l'americano era sdraiato a letto con la febbre e sembrava non essere in grado di scendere in campo. Una sliding door importante che ha cambiato totalmente le sorti della serata rossonera. Ora il bottino stagionale sale a quota 9 gol segnati in sole 12 presenze: una sentenza vera e propria. Dopo aver saltato 5 delle ultime 7 partita, per Pulisic ora l'obiettivo è quello di trovare la continuità necessaria per continuare a far sognare i tifosi rossoneri. La nave ha sempre bisogno di un capitano.
Polveri bagnate - Dalla trasferta di Torino, però, emerge ancora il problema dell'attacco. Già prima della gara, Allegri era stato costretto a gestire l'emergenza offensiva e l'infortunio di Leao sicuramente non aiuta per il proseguo della stagione e la crescita della squadra. L'assenza di un centravanti vero, alla lunga, può diventare un problema vero e proprio. Le due "stelle", Pulisic e Leao, per ora non hanno trovato continuità insieme, mentre né Gimenez né Nkunku stanno convincendo più di tanto. È proprio il francese il grande assente della rimonta di Torino: aveva l'occasione di mandare un grande segnale, ma la sua prestazione resta positiva a metà. Dopo un primo tempo molto negativo, nella ripresa si sono visti alcuni lampi, ma ancora troppo poco per fare la differenza come servirebbe ai propri compagni. Se il Milan vuole continuare a sognare ha bisogno di tutti quanti, attaccanti compresi. E Allegri questo lo sa bene.