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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli-Roma, l'ultimo appello"
17.04.2022 23:28 di Redazione

NAPOLI - Mettiamola così, senza fronzoli e senza riserve: è l’ultima spiaggia, è l'ultimo appello, è l’ultima chance questa partita con la Roma. Significa che alla luce delle vittorie di Milan e Inter, gli azzurri non possono sprecare quest’occasione che – se non sfruttata come nelle precedenti circostanze, non ultima in particolare la partita con la Fiorentina – beh, il discorso scudetto ce lo possiamo tranquillamente scordare: dopo questo match con i giallorossi, con cinque partite ancora da giocare, non ci sarebbe né il tempo né la possibilità di recuperare nei confronti dei diavoli rossoneri di Pioli e con la Beneamata di Inzaghi. A farla breve, e se vogliamo per un senso di completezza, lunedì nel tardo pomeriggio i veri diavoli che si troveranno difronte sono Spalletti e Mourinho: sono due che la sanno lunga, soprattutto per quanto riguarda le soluzioni tecnico-tattiche, e le scelte che dopo un intera stagione – o quasi – sono entrambe orientate per nove undicesimi sui titolarissimi e su di un altro paio di varianti. Quindi grande rispetto e altrettanto riguardo per la Roma che si è rilanciata grazie alle trovate di Mou e che ha addirittura voglia e capacità di attaccare la zona Champions in questo incandescente finale di stagione, ancora tutto da giocare e da scoprire, a quanto pare, ad ogni livello. Quindi non facciamo scherzi, anzi non facciamo brutti scherzi. Insomma è l’ultima chiamata e la serenata va dedicata agli azzurri nella speranza e nella certezza che vogliano cancellare l’inguaribile “male oscuro”, tale che va avanti e si ripete da un bel po’ di anni, senza soluzioni di continuità, da Mazzarri a Benitez, a Sarri, ad Ancelotti, a Gattuso ed a Spalletti. Già Spalletti, anche lui che sa tutto degli azzurri, ha sgranato gli occhi strabiliati di fronte alle “capocciate” rifilate a Koulibaly e soci, durante la stagione che sta per concludersi. Se ne meravigliato soprattutto contro la Fiorentina, al punto che nemmeno lui – di solito lucido ragionatore – la scorsa settimana al Maradona ha finito per non capirci più nulla. Insomma si potrà cancellare una buona volta per tutte quella che qualcuno l’ha definita impropriamente una suggestiva “maledizione” che avrebbe colpito l’ex San Paolo, o c’è bisogno di ricorrere ad un esorcismo suggerito da qualche buontempone? Non c’è nemmeno bisogno di un santone, c’è già il guru Spalletti che filosofeggia in press-conference, un po’ per non scoprire le proprie carte e le proprie idee e soprattutto per non concedere vantaggi agli avversari. cioè ad un maestro-ispiratore come Josè Mourinho. Tutto sommato però in campo vanno i giocatori, lo sappiamo tutti, e non gli allenatori che vivono le loro tensioni sulla linea del bordocampo. Insomma, per quello che ci riguarda da vicino, il destino del Napoli è nelle mani della squadra del cuore, ma dipendono anche delle scelte che farà Spalletti: c’è chi vuole Mertens alle spalle di Osimhen con Lozano a destra e Insigne a sinistra e chi vuole Lobotka e Anguissa a centrocampo. In panchina Fabian Ruiz e Zielinski?, chissà. In ogni caso la sfida con la Roma si giocherà all’indomani della Pasqua, come da programma. Agli azzurri dobbiamo chiedere soltanto di dare il massimo e di fare l’impossibile: per carità diddìo cerchiamo di non intossicarci la pasquetta!

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Napoli-Roma, l'ultimo appello"

di Napoli Magazine

17/04/2024 - 23:28

NAPOLI - Mettiamola così, senza fronzoli e senza riserve: è l’ultima spiaggia, è l'ultimo appello, è l’ultima chance questa partita con la Roma. Significa che alla luce delle vittorie di Milan e Inter, gli azzurri non possono sprecare quest’occasione che – se non sfruttata come nelle precedenti circostanze, non ultima in particolare la partita con la Fiorentina – beh, il discorso scudetto ce lo possiamo tranquillamente scordare: dopo questo match con i giallorossi, con cinque partite ancora da giocare, non ci sarebbe né il tempo né la possibilità di recuperare nei confronti dei diavoli rossoneri di Pioli e con la Beneamata di Inzaghi. A farla breve, e se vogliamo per un senso di completezza, lunedì nel tardo pomeriggio i veri diavoli che si troveranno difronte sono Spalletti e Mourinho: sono due che la sanno lunga, soprattutto per quanto riguarda le soluzioni tecnico-tattiche, e le scelte che dopo un intera stagione – o quasi – sono entrambe orientate per nove undicesimi sui titolarissimi e su di un altro paio di varianti. Quindi grande rispetto e altrettanto riguardo per la Roma che si è rilanciata grazie alle trovate di Mou e che ha addirittura voglia e capacità di attaccare la zona Champions in questo incandescente finale di stagione, ancora tutto da giocare e da scoprire, a quanto pare, ad ogni livello. Quindi non facciamo scherzi, anzi non facciamo brutti scherzi. Insomma è l’ultima chiamata e la serenata va dedicata agli azzurri nella speranza e nella certezza che vogliano cancellare l’inguaribile “male oscuro”, tale che va avanti e si ripete da un bel po’ di anni, senza soluzioni di continuità, da Mazzarri a Benitez, a Sarri, ad Ancelotti, a Gattuso ed a Spalletti. Già Spalletti, anche lui che sa tutto degli azzurri, ha sgranato gli occhi strabiliati di fronte alle “capocciate” rifilate a Koulibaly e soci, durante la stagione che sta per concludersi. Se ne meravigliato soprattutto contro la Fiorentina, al punto che nemmeno lui – di solito lucido ragionatore – la scorsa settimana al Maradona ha finito per non capirci più nulla. Insomma si potrà cancellare una buona volta per tutte quella che qualcuno l’ha definita impropriamente una suggestiva “maledizione” che avrebbe colpito l’ex San Paolo, o c’è bisogno di ricorrere ad un esorcismo suggerito da qualche buontempone? Non c’è nemmeno bisogno di un santone, c’è già il guru Spalletti che filosofeggia in press-conference, un po’ per non scoprire le proprie carte e le proprie idee e soprattutto per non concedere vantaggi agli avversari. cioè ad un maestro-ispiratore come Josè Mourinho. Tutto sommato però in campo vanno i giocatori, lo sappiamo tutti, e non gli allenatori che vivono le loro tensioni sulla linea del bordocampo. Insomma, per quello che ci riguarda da vicino, il destino del Napoli è nelle mani della squadra del cuore, ma dipendono anche delle scelte che farà Spalletti: c’è chi vuole Mertens alle spalle di Osimhen con Lozano a destra e Insigne a sinistra e chi vuole Lobotka e Anguissa a centrocampo. In panchina Fabian Ruiz e Zielinski?, chissà. In ogni caso la sfida con la Roma si giocherà all’indomani della Pasqua, come da programma. Agli azzurri dobbiamo chiedere soltanto di dare il massimo e di fare l’impossibile: per carità diddìo cerchiamo di non intossicarci la pasquetta!

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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