Pierre Kalulu, difensore centrale del Milan,ha rilasciato alcune dichiarazioni a Vista nella prima puntata della serie “City Stade”: “Qualche anno fa non ero il più atteso, ma ero un buon giocatore: giocavo delle buone partite e altre non così buone. Sono sempre stato un ragazzo con la mentalità del ‘So di cosa sono capace. Durante gli anni, il mio obiettivo è stato quello di raggiungere traguardi sempre più importanti. Vi dico che anche mentre facevo la visita medica con il Milan, mi chiedevo cosa ci stessi facendo lì in quel momento. Ma appena ebbi i documenti davanti e firmai, non ci pensai più perché ormai faceva parte del passato. E prima di firmare al Milan non avevo mai firmato un contratto da professionista. Mentre ero nel mio periodo da adattamento, Ibra era spesso con me. Mi incoraggiava molto, mi dava una spinta, anche chiedendomi informazioni sul mio background. E poi ha notato che lavoravo sodo, mi ha incoraggiato. Gli è piaciuto il mio atteggiamento. Quello che posso dire ai giovani di oggi è non sprecate il vostro tempo, domani non ci sarà più. Il treno non aspetta nessuno. I rimpianti fanno molto male, più della fatica. Anche fuori dal mondo del calcio. Provate”.
di Napoli Magazine
25/05/2024 - 22:48
Pierre Kalulu, difensore centrale del Milan,ha rilasciato alcune dichiarazioni a Vista nella prima puntata della serie “City Stade”: “Qualche anno fa non ero il più atteso, ma ero un buon giocatore: giocavo delle buone partite e altre non così buone. Sono sempre stato un ragazzo con la mentalità del ‘So di cosa sono capace. Durante gli anni, il mio obiettivo è stato quello di raggiungere traguardi sempre più importanti. Vi dico che anche mentre facevo la visita medica con il Milan, mi chiedevo cosa ci stessi facendo lì in quel momento. Ma appena ebbi i documenti davanti e firmai, non ci pensai più perché ormai faceva parte del passato. E prima di firmare al Milan non avevo mai firmato un contratto da professionista. Mentre ero nel mio periodo da adattamento, Ibra era spesso con me. Mi incoraggiava molto, mi dava una spinta, anche chiedendomi informazioni sul mio background. E poi ha notato che lavoravo sodo, mi ha incoraggiato. Gli è piaciuto il mio atteggiamento. Quello che posso dire ai giovani di oggi è non sprecate il vostro tempo, domani non ci sarà più. Il treno non aspetta nessuno. I rimpianti fanno molto male, più della fatica. Anche fuori dal mondo del calcio. Provate”.