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IL GRAFFIO - Corbo: "La credibilità è la più importante conquista del nuovo Napoli, emergenza in difesa, chi ha visto Manolas?"
06.12.2021 10:45 di Redazione Fonte: Antonio Corbo per "Il Graffio" di Repubblica

Applausi del pubblico alla squadra scivolata dal primo al terzo posto. Nella lodevole reazione dei tifosi si legge la più importante conquista del nuovo Napoli: la credibilità. Il lavoro di Spalletti e l’impegno dei giocatori schierati sabato sera meritano fiducia, quindi rispetto. Sono stati sconfitti dopo aver sfiorato la vittoria con l’Atalanta, la più europea delle formazioni italiane per quella forza fisica che ne esalta la continua osmosi di ruoli. È il pregio che rende aggressivi e inafferrabili i suoi. Un club esemplare che chiede ora le carte per giocarsi lo scudetto in un giro a quattro. Con Milan, Inter e Napoli. Ma porta nel campionato che affonda tra i debiti qualcosa di nuovo: si può essere Atalanta pagando meno di 60 milioni di ingaggi, contro i 105 del Napoli, i 169 della Juve appena alleggeriti dalla fuga di Ronaldo.
Se l’Atalanta insegna a tutti che si può far meglio nel rapporto stipendi-punti, il Napoli ha qualche motivo per riflettere. Se ne parla poco, ma proprio in questi giorni di emergenza spunta il caso Manolas. Riceve puntualmente uno dei 5 stipendi più alti, con Koulibaly, Osimhen, Insigne e Lozano. Con medici indaffarati a curare Osimhen fermato da un trauma orbitale e operato, gli altri afflitti da malanni più o meno seri (Koulibaly, Insigne, Anguissa, Fabian) sorprende la diagnosi dell’assente Kostas Manolas, trentenne difensore greco. Gastroenterite. Dev’essere una forma severa se non è stata ancora risolta. Secondo le voci di mercato, da tempo chiede di tornare a casa. Magari all’Olympiakos. È di Naxos, la più grande e forse bella isola delle Cicladi. Si spiega la nostalgia, povero Kostas. In cambio di quattro milioni netti in questa stagione ha giocato 4 gare in campionato e due in Europa. Chi davvero pensa che De Laurentiis sia avaro? Supera i tre Ghoulam, non ancora recuperato. Certo della sua ripresa, il Napoli ha deciso di aspettarlo, lasciando per quel ruolo solo Mario Rui. Ci sono anche questi errori di valutazione nell’attuale crisi che mina la difesa, ora che si è piegato Koulibaly, il gigante che sembrava inamovibile come le statue delle piazze.
Crollato all’improvviso dal primo al terzo posto, il Napoli comunque riparte. Ha molti motivi per credere nel suo rilancio.
1) Il centrocampo dovrebbe ritrovare domenica con l’Empoli Anguissa.
2) Nelle prossime ore si saprà se Lobotka è recuperabile. Queste partite, anche quella di sabato, dimostrano che Spalletti aveva visto giusto, promuovendo uno degli incompresi.
3) La difesa a tre provata sabato è due volte interessante. Dimostra la creatività di Spalletti, inesauribile nel cercare soluzioni tattiche al contrario di troppi colleghi monotematici. Migliora l’impatto difensivo con il terzetto, liberando Mario Rui e Malcuit nella costruzione.
4) Delle prime quattro il Napoli è la più duttile nelle tre versioni: 4-3-3 oppure 4-2-3-1-sia con il 3-4-3 consigliabile contro squadre forti sulle fasce.
5) La vibrante ripresa di Malcuit rivaluta un difensore emarginato.
6) La sesta nota positiva è allo studio di Spalletti, preparatore e medici. Perché tanti infortuni muscolari se prima erano rarissimi? Importante se scoprono la causa.

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IL GRAFFIO - Corbo: "La credibilità è la più importante conquista del nuovo Napoli, emergenza in difesa, chi ha visto Manolas?"

di Napoli Magazine

06/12/2024 - 10:45

Applausi del pubblico alla squadra scivolata dal primo al terzo posto. Nella lodevole reazione dei tifosi si legge la più importante conquista del nuovo Napoli: la credibilità. Il lavoro di Spalletti e l’impegno dei giocatori schierati sabato sera meritano fiducia, quindi rispetto. Sono stati sconfitti dopo aver sfiorato la vittoria con l’Atalanta, la più europea delle formazioni italiane per quella forza fisica che ne esalta la continua osmosi di ruoli. È il pregio che rende aggressivi e inafferrabili i suoi. Un club esemplare che chiede ora le carte per giocarsi lo scudetto in un giro a quattro. Con Milan, Inter e Napoli. Ma porta nel campionato che affonda tra i debiti qualcosa di nuovo: si può essere Atalanta pagando meno di 60 milioni di ingaggi, contro i 105 del Napoli, i 169 della Juve appena alleggeriti dalla fuga di Ronaldo.
Se l’Atalanta insegna a tutti che si può far meglio nel rapporto stipendi-punti, il Napoli ha qualche motivo per riflettere. Se ne parla poco, ma proprio in questi giorni di emergenza spunta il caso Manolas. Riceve puntualmente uno dei 5 stipendi più alti, con Koulibaly, Osimhen, Insigne e Lozano. Con medici indaffarati a curare Osimhen fermato da un trauma orbitale e operato, gli altri afflitti da malanni più o meno seri (Koulibaly, Insigne, Anguissa, Fabian) sorprende la diagnosi dell’assente Kostas Manolas, trentenne difensore greco. Gastroenterite. Dev’essere una forma severa se non è stata ancora risolta. Secondo le voci di mercato, da tempo chiede di tornare a casa. Magari all’Olympiakos. È di Naxos, la più grande e forse bella isola delle Cicladi. Si spiega la nostalgia, povero Kostas. In cambio di quattro milioni netti in questa stagione ha giocato 4 gare in campionato e due in Europa. Chi davvero pensa che De Laurentiis sia avaro? Supera i tre Ghoulam, non ancora recuperato. Certo della sua ripresa, il Napoli ha deciso di aspettarlo, lasciando per quel ruolo solo Mario Rui. Ci sono anche questi errori di valutazione nell’attuale crisi che mina la difesa, ora che si è piegato Koulibaly, il gigante che sembrava inamovibile come le statue delle piazze.
Crollato all’improvviso dal primo al terzo posto, il Napoli comunque riparte. Ha molti motivi per credere nel suo rilancio.
1) Il centrocampo dovrebbe ritrovare domenica con l’Empoli Anguissa.
2) Nelle prossime ore si saprà se Lobotka è recuperabile. Queste partite, anche quella di sabato, dimostrano che Spalletti aveva visto giusto, promuovendo uno degli incompresi.
3) La difesa a tre provata sabato è due volte interessante. Dimostra la creatività di Spalletti, inesauribile nel cercare soluzioni tattiche al contrario di troppi colleghi monotematici. Migliora l’impatto difensivo con il terzetto, liberando Mario Rui e Malcuit nella costruzione.
4) Delle prime quattro il Napoli è la più duttile nelle tre versioni: 4-3-3 oppure 4-2-3-1-sia con il 3-4-3 consigliabile contro squadre forti sulle fasce.
5) La vibrante ripresa di Malcuit rivaluta un difensore emarginato.
6) La sesta nota positiva è allo studio di Spalletti, preparatore e medici. Perché tanti infortuni muscolari se prima erano rarissimi? Importante se scoprono la causa.

Fonte: Antonio Corbo per "Il Graffio" di Repubblica