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SUPERLEGA - Condò: "Il calcio come show rischia di cancellare il merito sul campo"
19.04.2021 12:58 di Redazione

"Il calcio come show rischia di cancellare il merito sul campo", titola l'articolo di Paolo Condò su Repubblica a proposito della SuperLega: "Così com'è congegnata adesso, con 32 squadre fra le quali quattro iscritte per ciascuno dei quattro campionati più importanti, la Champions League è un torneo magnifico, e nella sua ombra l’Europa League è cresciuta fino ad aggiungere altre serate divertenti al menu settimanale. Ci sono margini di miglioramento ulteriore? Probabilmente sì. Ma non nella direzione sposata da dodici società fra le quali Juventus, Inter e Milan. La Superlega chiusa, riservata a 15 club fondatori fissi e altri cinque cooptati di volta in volta, cancella la qualificazione sul campo — e dunque il fondamentale concetto di merito — come requisito di partecipazione per tutti. Un vulnus inaccettabile. Considerata la quantità di denaro fiabesca promessa agli scissionisti, la piramide del calcio mondiale, già oggi molto ripida, diventerebbe una parete verticale senza appigli: niente più Atalanta, per dire dell'esempio più vicino, ma nemmeno Roma, Lazio, Napoli. Oppure Ajax, Porto, Marsiglia, PSV, Benfica... Non solo. Il club in fuga giocherebbero comunque i campionati nazionali, ma se già i denari della semplice Champions hanno favorito le lunghe dominazioni, quale competizione potrebbe mai esserci fra chi si porta a casa 300 milioni e chi 30?", si legge sul quotidiano.

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SUPERLEGA - Condò: "Il calcio come show rischia di cancellare il merito sul campo"

di Napoli Magazine

19/04/2024 - 12:58

"Il calcio come show rischia di cancellare il merito sul campo", titola l'articolo di Paolo Condò su Repubblica a proposito della SuperLega: "Così com'è congegnata adesso, con 32 squadre fra le quali quattro iscritte per ciascuno dei quattro campionati più importanti, la Champions League è un torneo magnifico, e nella sua ombra l’Europa League è cresciuta fino ad aggiungere altre serate divertenti al menu settimanale. Ci sono margini di miglioramento ulteriore? Probabilmente sì. Ma non nella direzione sposata da dodici società fra le quali Juventus, Inter e Milan. La Superlega chiusa, riservata a 15 club fondatori fissi e altri cinque cooptati di volta in volta, cancella la qualificazione sul campo — e dunque il fondamentale concetto di merito — come requisito di partecipazione per tutti. Un vulnus inaccettabile. Considerata la quantità di denaro fiabesca promessa agli scissionisti, la piramide del calcio mondiale, già oggi molto ripida, diventerebbe una parete verticale senza appigli: niente più Atalanta, per dire dell'esempio più vicino, ma nemmeno Roma, Lazio, Napoli. Oppure Ajax, Porto, Marsiglia, PSV, Benfica... Non solo. Il club in fuga giocherebbero comunque i campionati nazionali, ma se già i denari della semplice Champions hanno favorito le lunghe dominazioni, quale competizione potrebbe mai esserci fra chi si porta a casa 300 milioni e chi 30?", si legge sul quotidiano.