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G-FACTOR - G. Lucariello su "NM": "Ringhio Napoli, la prova del 9"
08.08.2020 13:46 di Redazione

NAPOLI - Il grande sogno, la prova del nove, pure per Gattuso che dovrà mettere in campo il miglior Napoli possibile da valutare anche per l’immediato futuro: ciò significa che la supersfida con il Barcellona ha dei contenuti talmente importanti che vanno aldilà della qualificazione ai quarti della Champions in palio tra le due squadre. Ciò che va fortemente considerato in questa ottica attraverso la partitissima al Camp Nou, indipendentemente dalla presenza o meno del capitano Insigne che Dio voglia ci sarà, è la mentalità del gruppo azzurro nella sua totalità, di quelli che andranno in campo e degli altri che fanno parte della rosa. Questo è l’aspetto fondamentale che tra l’altro Rino Gattuso ha sottolineato spessissimo nei suoi interventi nelle press-conference, in disuso nelle prepartite nella fase finale del campionato: la maturità tecnica e mentale della squadra del cuore va valutata attraverso questo passaggio che consente di trasformare il gruppo in una potente macchina bellica in grado di dare battaglia  dovunque e contro chiunque. E’ questo il Napoli che vuole Gattuso e che sogna la Torcida azzurra. Ecco perché il Barça di Messi va affrontato senza paure e con il cipiglio della grande o comunque di chi va in campo guardando negli occhi gli avversari, ben carico e orgoglioso per la fierezza della maglia indossata e della gloriosa storia del club. Tutto il resto riguarda la strategia tecnico-tattica e sotto questo profilo Ringhio ha fornito dei saggi delle sue qualità che fanno di un allenatore un vero e proprio “Capataz”, completo in ogni aspetto del suo ruolo. D’altronde sfide importanti, impossibili e delicate, Gattuso le ha ampiamente affrontate e superate – con le dovute distanze dal match con il Barcellona – nel campionato di quest’anno, grazie alla sua capacità di interpretare la gara, ad esempio il suo 4-1-4-1 ha rivelato inaspettati fattori tecnico-tattici ben assimilati, adattabili e fruttuosi. E’ possibile che tale strategia venga adottata contro il Barcellona, club di spessore mondiale per la sua storia e il suo valore che emerge attraverso le sue stelle, Messi la più bella. Fermando lui il potenziale del Barça si riduce quasi della metà, o forse di qualcosa in più. Cosa avrà già organizzato Gattuso per fermare la Pulce? Così, a pensarci bene, ci vorrebbe il migliore Allan, quello che qualche tempo fa in Champions non fece toccare palla al suo connazionale Neymar nella sfida con il Psg: sì, Allan che purtroppo non è più quello di allora, oggi affascinato dal calcio inglese a quanto pare ed al numero dei milioni che gli offrono. La soluzione del problema resta dunque nella testa di Gattuso. Il primo passo per immaginare il viaggio in Portogallo resta comunque quello di rendere la vita difficile a Messi, è così che inizia il grande sogno.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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di Napoli Magazine

08/08/2024 - 13:46

NAPOLI - Il grande sogno, la prova del nove, pure per Gattuso che dovrà mettere in campo il miglior Napoli possibile da valutare anche per l’immediato futuro: ciò significa che la supersfida con il Barcellona ha dei contenuti talmente importanti che vanno aldilà della qualificazione ai quarti della Champions in palio tra le due squadre. Ciò che va fortemente considerato in questa ottica attraverso la partitissima al Camp Nou, indipendentemente dalla presenza o meno del capitano Insigne che Dio voglia ci sarà, è la mentalità del gruppo azzurro nella sua totalità, di quelli che andranno in campo e degli altri che fanno parte della rosa. Questo è l’aspetto fondamentale che tra l’altro Rino Gattuso ha sottolineato spessissimo nei suoi interventi nelle press-conference, in disuso nelle prepartite nella fase finale del campionato: la maturità tecnica e mentale della squadra del cuore va valutata attraverso questo passaggio che consente di trasformare il gruppo in una potente macchina bellica in grado di dare battaglia  dovunque e contro chiunque. E’ questo il Napoli che vuole Gattuso e che sogna la Torcida azzurra. Ecco perché il Barça di Messi va affrontato senza paure e con il cipiglio della grande o comunque di chi va in campo guardando negli occhi gli avversari, ben carico e orgoglioso per la fierezza della maglia indossata e della gloriosa storia del club. Tutto il resto riguarda la strategia tecnico-tattica e sotto questo profilo Ringhio ha fornito dei saggi delle sue qualità che fanno di un allenatore un vero e proprio “Capataz”, completo in ogni aspetto del suo ruolo. D’altronde sfide importanti, impossibili e delicate, Gattuso le ha ampiamente affrontate e superate – con le dovute distanze dal match con il Barcellona – nel campionato di quest’anno, grazie alla sua capacità di interpretare la gara, ad esempio il suo 4-1-4-1 ha rivelato inaspettati fattori tecnico-tattici ben assimilati, adattabili e fruttuosi. E’ possibile che tale strategia venga adottata contro il Barcellona, club di spessore mondiale per la sua storia e il suo valore che emerge attraverso le sue stelle, Messi la più bella. Fermando lui il potenziale del Barça si riduce quasi della metà, o forse di qualcosa in più. Cosa avrà già organizzato Gattuso per fermare la Pulce? Così, a pensarci bene, ci vorrebbe il migliore Allan, quello che qualche tempo fa in Champions non fece toccare palla al suo connazionale Neymar nella sfida con il Psg: sì, Allan che purtroppo non è più quello di allora, oggi affascinato dal calcio inglese a quanto pare ed al numero dei milioni che gli offrono. La soluzione del problema resta dunque nella testa di Gattuso. Il primo passo per immaginare il viaggio in Portogallo resta comunque quello di rendere la vita difficile a Messi, è così che inizia il grande sogno.

 

 

Gianfranco Lucariello

 

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