L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Siamo venuti, abbiamo visto e ce ne siamo andati con i 3 punti! Via le polemiche e tutti uniti contro ogni forma di razzismo, ora basta!"
04.10.2021 23:58 di Redazione

NAPOLI - Non si è visto un grande Napoli al Franchi, ma è il risultato che conta. Centrare la settima vittoria in campionato, su sette partite disputate, è roba da top club assoluto. I punti di vantaggio sulla Juventus, ad esempio, sono ben 10. E non sono pochi. Cosa si può fare per rendere questa squadra ancora più efficace? Prima di tutto andrei ad azzerare le polemiche sterili. Una su tutte quella relativa ad Insigne, il quale al momento del cambio ha sottolineato al tecnico che di energie ne aveva ancora. Da applausi la risposta del mister, bravo a stigmatizzare il tutto con un bel sorriso sulle labbra ed un "ne prendo atto e lo farò giocare di più". La domanda sorge spontanea: era il caso di creare una piccola polemica del genere? Assolutamente no. Me la sarei aspettata dal primo Insigne, quello senza barba che aveva voglia di emergere e di spaccare il mondo, non dal capitano barbuto, fresco campione d'Europa, che deve essere sempre l'esempio positivo per i compagni, soprattuto per colui il quale sta prendendo il suo posto a gara in corso. Detto ciò, voltiamo pagina, o meglio, apriamo il capitolo razzismo. Ne esistono varie forme, perfino in ambiti dove meno te l'aspetti, ma il piu' becero resta quello di specie. Dai buu per il colore della pelle rivolti ad Anguissa e Osimhen, alla "scimmia" indirizzata a Koulibaly, al di la' del disgusto bisogna passare ai fatti. Esclusione a vita dagli stadi per questi imbecilli, con interruzione delle gare se cio' avviene durante lo svolgimento dell'evento (concedendo giusto il tempo per individuare i protagonisti di questi atti osceni per espellerli dall'impianto). In casi estremi, poi, arriverei anche alla sconfitta a tavolino, dopo l'interruzione del match. I provvedimenti seri sono questi, applicarli sarebbe un segno di civiltà. Tornando alla partita, va detto che non era facile ottenere i tre punti. Dopo il gol di Martinez Quarta, per una doppia chiusura mancata da Fabian Ruiz su Vlahovic e da Zielinski sull'autore della rete, il Napoli non si è disunito. Bravo Osimhen a procurarsi il rigore, fallito da Insigne ma ribattuto in rete da quello stantuffo generoso ed inesauribile di Lozano, come pure mi è piaciuta tantissimo la replica dello schema del Borussia Dortmund, griffato Zielu-Rrahmani, che di fatto ha beffato i viola. Sono d'accordo con Spalletti quando sostiene che si sarebbe potuto fare di piu' nel finale, con i rientri di Demme e Mertens, perchè di palle (riflettendoci) sia per il belga che per Petagna non ne sono arrivate. Un po' di stanchezza, dopo la sconfitta con lo Spartak, era logico accusarla. Ma se i risultati sono questi, c'è solo da gioire. Senza disunirsi, senza cronometri alla mano e la neve in tasca. Con un solo obiettivo comune da perseguire, gustando ogni momento, per il bene della squadra. Un pò come ha fatto il comandante Koulibaly, che ha sottolineato ad Anguissa l'importanza del suo rendimento. In effetti il camerunense è stato un po' opaco rispetto al solito, ma non si puo' volere tutto dalla vita. Ben vengano le certezze, da Ospina a Politano, un fiume di applausi sovrasta, nei fatti, tutto il resto che non spezza l'incantesimo partenopeo. Siamo solo all'inizio. Il traguardo va costruito giorno dopo giorno, un pezzo alla volta. Il finalino è dedicato, con simpatia, a Commisso: dopo il suo invito, possiamo dire che siamo venuti, abbiamo visto e ce ne siamo andati con i tre punti in tasca. La porti un bacione a Firenze, bellissima città. 

 

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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di Napoli Magazine

04/10/2024 - 23:58

NAPOLI - Non si è visto un grande Napoli al Franchi, ma è il risultato che conta. Centrare la settima vittoria in campionato, su sette partite disputate, è roba da top club assoluto. I punti di vantaggio sulla Juventus, ad esempio, sono ben 10. E non sono pochi. Cosa si può fare per rendere questa squadra ancora più efficace? Prima di tutto andrei ad azzerare le polemiche sterili. Una su tutte quella relativa ad Insigne, il quale al momento del cambio ha sottolineato al tecnico che di energie ne aveva ancora. Da applausi la risposta del mister, bravo a stigmatizzare il tutto con un bel sorriso sulle labbra ed un "ne prendo atto e lo farò giocare di più". La domanda sorge spontanea: era il caso di creare una piccola polemica del genere? Assolutamente no. Me la sarei aspettata dal primo Insigne, quello senza barba che aveva voglia di emergere e di spaccare il mondo, non dal capitano barbuto, fresco campione d'Europa, che deve essere sempre l'esempio positivo per i compagni, soprattuto per colui il quale sta prendendo il suo posto a gara in corso. Detto ciò, voltiamo pagina, o meglio, apriamo il capitolo razzismo. Ne esistono varie forme, perfino in ambiti dove meno te l'aspetti, ma il piu' becero resta quello di specie. Dai buu per il colore della pelle rivolti ad Anguissa e Osimhen, alla "scimmia" indirizzata a Koulibaly, al di la' del disgusto bisogna passare ai fatti. Esclusione a vita dagli stadi per questi imbecilli, con interruzione delle gare se cio' avviene durante lo svolgimento dell'evento (concedendo giusto il tempo per individuare i protagonisti di questi atti osceni per espellerli dall'impianto). In casi estremi, poi, arriverei anche alla sconfitta a tavolino, dopo l'interruzione del match. I provvedimenti seri sono questi, applicarli sarebbe un segno di civiltà. Tornando alla partita, va detto che non era facile ottenere i tre punti. Dopo il gol di Martinez Quarta, per una doppia chiusura mancata da Fabian Ruiz su Vlahovic e da Zielinski sull'autore della rete, il Napoli non si è disunito. Bravo Osimhen a procurarsi il rigore, fallito da Insigne ma ribattuto in rete da quello stantuffo generoso ed inesauribile di Lozano, come pure mi è piaciuta tantissimo la replica dello schema del Borussia Dortmund, griffato Zielu-Rrahmani, che di fatto ha beffato i viola. Sono d'accordo con Spalletti quando sostiene che si sarebbe potuto fare di piu' nel finale, con i rientri di Demme e Mertens, perchè di palle (riflettendoci) sia per il belga che per Petagna non ne sono arrivate. Un po' di stanchezza, dopo la sconfitta con lo Spartak, era logico accusarla. Ma se i risultati sono questi, c'è solo da gioire. Senza disunirsi, senza cronometri alla mano e la neve in tasca. Con un solo obiettivo comune da perseguire, gustando ogni momento, per il bene della squadra. Un pò come ha fatto il comandante Koulibaly, che ha sottolineato ad Anguissa l'importanza del suo rendimento. In effetti il camerunense è stato un po' opaco rispetto al solito, ma non si puo' volere tutto dalla vita. Ben vengano le certezze, da Ospina a Politano, un fiume di applausi sovrasta, nei fatti, tutto il resto che non spezza l'incantesimo partenopeo. Siamo solo all'inizio. Il traguardo va costruito giorno dopo giorno, un pezzo alla volta. Il finalino è dedicato, con simpatia, a Commisso: dopo il suo invito, possiamo dire che siamo venuti, abbiamo visto e ce ne siamo andati con i tre punti in tasca. La porti un bacione a Firenze, bellissima città. 

 

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
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