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F1, Domenicali: "La Red Bull e Verstappen sono fortissimi, ma la Ferrari non deve farsi prendere dall'emotività"
07.03.2023 14:27 di Redazione

La redazione di SportMediaset ha realizzato l'intervista a Stefano Domenicali, presidente e amministratore delegato della Formula 1:

 

Sul dominio Red Bull nella prima gara della stagione, dichiara: “Credo che la complessità sia sicuramente importante perché in un contesto diverso con il budget cup, con un regolamento abbastanza stabile, il passo molto importante che si è visto da parte della Red Bull, preoccupa gli altri ma nella mia esperienza dico che bisogna essere molto cauti. L’abbiamo visto l’anno scorso quando dopo tre gare c’era una Ferrari in grande spolvero, davanti di tanti punti, tutti dicevano che la stagione era finita e poi è andata diversamente. La Red Bull ha una forza dimostrata sul campo, ma non dobbiamo dimenticarci che ci sono dei vincoli importanti. L’anno scorso hanno dovuto pagare una penalizzazione legata al non rispetto del budget cup, che avrà un effetto durante la stagione in corso. E credo che la prima fase della stagione sia importante per capire dove questo gap prestazionale della Red Bull, che nel primo GP è sembrato abbastanza importante, possa essere mantenuto. Ma la storia della Formula 1 ci insegna di essere molto prudenti: le gare cambiano dalla domenica alla domenica, l’unica variabile che può esserci è Verstappen che è in una modalità molto difficile da battere”.

 

Sulla chiave del successo di Verstappen, dichiara: “La chiave è essere diverso dagli altri e non dover copiare nessuno. Io mi ricordo Raikkonen che era sé stesso, non era una persona che dal punto di vista relazionale ispirava simpatia ma era seguito in tutto il mondo. Verstappen ha una sua forza, è un pilota di Formula 1 e si occupa solo di Formula 1. Penso sia cresciuto rispetto a qualche anno fa in cui era un pilota molto più irruento. Ora è un pilota che difficilmente sbaglia e che rimane totalmente concentrato su quello che fa.”.

 

Su Hamilton, dichiara: “Se guardiamo Hamilton all’età di Verstappen era un Lewis totalmente diverso rispetto a quello che oggi. Nella sua crescita e nel suo divenire un campione sempre più importante e vincente sulla pista, è cambiato come persona perché ha voluto portare nella discussione determinati elementi valoriali che per lui erano molto importanti. Ma la Formula 1 sotto questo profilo è una piattaforma inclusiva e aperta alla discussione di questi temi e valori”.

 

Sul grande inizio di Alonso, dichiara: “Alonso per me non è una sorpresa, lo conosco molto bene e se lui ha una macchina che gli dà la possibilità di intravedere il raggiungimento di un risultato sportivo è ancora un pilota fortissimo. È stato l’elemento più interessante che è emerso dopo la prima gara”.

 

Sui tanti piloti giovani, dichiara: “Ci sono tanti piloti giovani che rappresentano la garanzia di un successo futuro. Ad oggi in Formula 1 non c’è un problema di talenti”.

 

Sulla Ferrari, dichiara: “La Ferrari è sempre stata un punto di riferimento in Italia e ci mancherebbe altro ma la dimensione del mondo della Formula 1 è cambiata: sono cresciute altre squadre e altri piloti. È chiaro che quando parliamo di Ferrari in Italia parliamo della Nazionale che tutti tifano e tutti devono sostenere ma la competizione è molto forte. Dire ‘siamo la…’ non basta più. Bisogna lavorare sui punti di debolezza per crescere senza entrare in una dimensione tipica nostra che è quella dell’emotività perché solo con la determinazione si esce da situazioni difficili. Anche se dopo una sola gara non bisogna essere emotivi, bisogna rimanere concentrati e con la testa bassa cercare di risolvere i problemi. Le chiacchiere stanno a zero. Anche perché da quello che ho visto nelle prime giornate di prove gli elementi per essere fiduciosi in un anno come questo ci sono tutti”.

 

Sulla situazione di Leclerc, dichiara: “Se la frustrazione entra nella dimensione mentale di una grande atleta i problemi sono altri. Penso che un grande atleta, proprio in questi momenti, debba avere la personalità per essere un punto di riferimento all’interno della squadra. Charles sa che questi sono anni importanti e determinanti per lui e quindi ha la pretesa che la squadra metta a sua disposizione una macchina che sia la migliore. Così come lui deve avere la pretesa di non commettere nessun tipo di errore altrimenti il problema diventa più grande. Questa dev’essere una fase importantissima per il futuro di Charles ma dev’essere anche molto pragmatico perché vincere con la Ferrari ha un’accezione unica e straordinaria ma altre squadre in questo momento non gli possono dare la possibilità di lottare per la vittoria. In questo momento dev’esserci massima concentrazione per lavorare come un elemento trainante all’interno della squadra che sta attraversando sicuramente un periodo non facile”.

 

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F1, Domenicali: "La Red Bull e Verstappen sono fortissimi, ma la Ferrari non deve farsi prendere dall'emotività"

di Napoli Magazine

07/03/2024 - 14:27

La redazione di SportMediaset ha realizzato l'intervista a Stefano Domenicali, presidente e amministratore delegato della Formula 1:

 

Sul dominio Red Bull nella prima gara della stagione, dichiara: “Credo che la complessità sia sicuramente importante perché in un contesto diverso con il budget cup, con un regolamento abbastanza stabile, il passo molto importante che si è visto da parte della Red Bull, preoccupa gli altri ma nella mia esperienza dico che bisogna essere molto cauti. L’abbiamo visto l’anno scorso quando dopo tre gare c’era una Ferrari in grande spolvero, davanti di tanti punti, tutti dicevano che la stagione era finita e poi è andata diversamente. La Red Bull ha una forza dimostrata sul campo, ma non dobbiamo dimenticarci che ci sono dei vincoli importanti. L’anno scorso hanno dovuto pagare una penalizzazione legata al non rispetto del budget cup, che avrà un effetto durante la stagione in corso. E credo che la prima fase della stagione sia importante per capire dove questo gap prestazionale della Red Bull, che nel primo GP è sembrato abbastanza importante, possa essere mantenuto. Ma la storia della Formula 1 ci insegna di essere molto prudenti: le gare cambiano dalla domenica alla domenica, l’unica variabile che può esserci è Verstappen che è in una modalità molto difficile da battere”.

 

Sulla chiave del successo di Verstappen, dichiara: “La chiave è essere diverso dagli altri e non dover copiare nessuno. Io mi ricordo Raikkonen che era sé stesso, non era una persona che dal punto di vista relazionale ispirava simpatia ma era seguito in tutto il mondo. Verstappen ha una sua forza, è un pilota di Formula 1 e si occupa solo di Formula 1. Penso sia cresciuto rispetto a qualche anno fa in cui era un pilota molto più irruento. Ora è un pilota che difficilmente sbaglia e che rimane totalmente concentrato su quello che fa.”.

 

Su Hamilton, dichiara: “Se guardiamo Hamilton all’età di Verstappen era un Lewis totalmente diverso rispetto a quello che oggi. Nella sua crescita e nel suo divenire un campione sempre più importante e vincente sulla pista, è cambiato come persona perché ha voluto portare nella discussione determinati elementi valoriali che per lui erano molto importanti. Ma la Formula 1 sotto questo profilo è una piattaforma inclusiva e aperta alla discussione di questi temi e valori”.

 

Sul grande inizio di Alonso, dichiara: “Alonso per me non è una sorpresa, lo conosco molto bene e se lui ha una macchina che gli dà la possibilità di intravedere il raggiungimento di un risultato sportivo è ancora un pilota fortissimo. È stato l’elemento più interessante che è emerso dopo la prima gara”.

 

Sui tanti piloti giovani, dichiara: “Ci sono tanti piloti giovani che rappresentano la garanzia di un successo futuro. Ad oggi in Formula 1 non c’è un problema di talenti”.

 

Sulla Ferrari, dichiara: “La Ferrari è sempre stata un punto di riferimento in Italia e ci mancherebbe altro ma la dimensione del mondo della Formula 1 è cambiata: sono cresciute altre squadre e altri piloti. È chiaro che quando parliamo di Ferrari in Italia parliamo della Nazionale che tutti tifano e tutti devono sostenere ma la competizione è molto forte. Dire ‘siamo la…’ non basta più. Bisogna lavorare sui punti di debolezza per crescere senza entrare in una dimensione tipica nostra che è quella dell’emotività perché solo con la determinazione si esce da situazioni difficili. Anche se dopo una sola gara non bisogna essere emotivi, bisogna rimanere concentrati e con la testa bassa cercare di risolvere i problemi. Le chiacchiere stanno a zero. Anche perché da quello che ho visto nelle prime giornate di prove gli elementi per essere fiduciosi in un anno come questo ci sono tutti”.

 

Sulla situazione di Leclerc, dichiara: “Se la frustrazione entra nella dimensione mentale di una grande atleta i problemi sono altri. Penso che un grande atleta, proprio in questi momenti, debba avere la personalità per essere un punto di riferimento all’interno della squadra. Charles sa che questi sono anni importanti e determinanti per lui e quindi ha la pretesa che la squadra metta a sua disposizione una macchina che sia la migliore. Così come lui deve avere la pretesa di non commettere nessun tipo di errore altrimenti il problema diventa più grande. Questa dev’essere una fase importantissima per il futuro di Charles ma dev’essere anche molto pragmatico perché vincere con la Ferrari ha un’accezione unica e straordinaria ma altre squadre in questo momento non gli possono dare la possibilità di lottare per la vittoria. In questo momento dev’esserci massima concentrazione per lavorare come un elemento trainante all’interno della squadra che sta attraversando sicuramente un periodo non facile”.