"Non ho solo portato una torcia. Ho portato la voce di chi non si arrende, di chi ogni giorno lotta contro il dolore, le barriere, l'indifferenza". Così Rigivan Ganeshamoorthy, oro paralimpico nel getto del peso a Parigi, commenta la sua esperienza da tedoforo a Roma. "Ho portato la fiamma di chi ha creduto in me quando nemmeno io ci riuscivo - ha aggiunto -. Questa fiamma è il simbolo di un cammino fatto di sacrifici, di notti difficili, di sogni che sembravano troppo grandi... eppure oggi brillano". E poi ancora: "Da una carrozzina, con il volto scaldato dal fuoco olimpico, ho sentito tutta la forza di ciò che siamo: fragili, sì, ma capaci di rialzarci più forti ogni volta. Rappresentare l'Italia in questo momento è stato un onore immenso". 'Rigi' ha poi concluso: "Ma la vera vittoria è dare speranza a chi si sente invisibile. Questa fiamma non è solo mia: è di chiunque stia ancora lottando nel silenzio. Che possa ricordarci che, anche nel buio, si può essere luce".
di Redazione
06/12/2025 - 16:53
"Non ho solo portato una torcia. Ho portato la voce di chi non si arrende, di chi ogni giorno lotta contro il dolore, le barriere, l'indifferenza". Così Rigivan Ganeshamoorthy, oro paralimpico nel getto del peso a Parigi, commenta la sua esperienza da tedoforo a Roma. "Ho portato la fiamma di chi ha creduto in me quando nemmeno io ci riuscivo - ha aggiunto -. Questa fiamma è il simbolo di un cammino fatto di sacrifici, di notti difficili, di sogni che sembravano troppo grandi... eppure oggi brillano". E poi ancora: "Da una carrozzina, con il volto scaldato dal fuoco olimpico, ho sentito tutta la forza di ciò che siamo: fragili, sì, ma capaci di rialzarci più forti ogni volta. Rappresentare l'Italia in questo momento è stato un onore immenso". 'Rigi' ha poi concluso: "Ma la vera vittoria è dare speranza a chi si sente invisibile. Questa fiamma non è solo mia: è di chiunque stia ancora lottando nel silenzio. Che possa ricordarci che, anche nel buio, si può essere luce".