Calcio
SERIE A - Milan-Como, i tifosi lariani non ci stanno: "Giocare in Australia è la fotografia del sistema marcio"
14.10.2025 14:59 di Redazione
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"La Uefa ha dato l'ok: Milan-Como a Perth, in Australia. Ecco l'ennesima dimostrazione che questo calcio non ha più nulla di popolare. Non conta più la gente, non contano più i tifosi, non conta più la passione. Conta solo il denaro. Una partita che dovrebbe appartenere a chi vive le gradinate, a chi macina chilometri, a chi si sacrifica ogni domenica viene strappata via e trasformata in uno show dall'altra parte del mondo. Per chi? Per sponsor, tv, interessi economici. Non certo per i tifosi. Questo non è calcio. È business. È spettacolo confezionato per chi guarda da uno schermo, lontano anni luce da quello che succede sugli spalti. Il calcio vero e nelle curve, nelle piazze, nelle città, non nei palazzoni della Uefa".

Così in un lungo comunicato la curva del Como si schiera contro la decisione di giocare Milan-Como a Perth, in Australia, il 20 febbraio 2026. "In Italia - proseguono i tifosi - il calcio e legato al territorio in modo viscerale. Siamo un Paese campanilistico per natura, dove ogni città, ogni provincia, ogni quartiere difende con orgoglio la propria identita. Milan-como e la sfida tra due realta lombarde, due storie che si incrociano tra lago e metropoli. Che senso ha giocarla a 14.000 km di distanza? Milan-Como a Perth è la fotografia di un sistema marcio: partite vendute come pacchetti turistici, identita e storia calpestate in nome del profitto. Il calcio che conoscevamo, quello che era di tutti, non esiste più. Noi lo diciamo chiaro: questo non ci appartiene. Questo non è il nostro calcio. Finché ci saranno curve che resistono, finché ci sarà qualcuno a gridare che il pallone appartiene al popolo e non ai mercanti, allora non avranno vinto del tutto. Ma non prendiamoci in giro: ogni volta che accettiamo in silenzio, loro fanno un passo avanti. Il calcio è nato popolare, e popolare deve restare. Tutto il resto è solo business mascherato da passione", conclude la nota. 

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SERIE A - Milan-Como, i tifosi lariani non ci stanno: "Giocare in Australia è la fotografia del sistema marcio"

di Redazione

14/10/2025 - 14:59

"La Uefa ha dato l'ok: Milan-Como a Perth, in Australia. Ecco l'ennesima dimostrazione che questo calcio non ha più nulla di popolare. Non conta più la gente, non contano più i tifosi, non conta più la passione. Conta solo il denaro. Una partita che dovrebbe appartenere a chi vive le gradinate, a chi macina chilometri, a chi si sacrifica ogni domenica viene strappata via e trasformata in uno show dall'altra parte del mondo. Per chi? Per sponsor, tv, interessi economici. Non certo per i tifosi. Questo non è calcio. È business. È spettacolo confezionato per chi guarda da uno schermo, lontano anni luce da quello che succede sugli spalti. Il calcio vero e nelle curve, nelle piazze, nelle città, non nei palazzoni della Uefa".

Così in un lungo comunicato la curva del Como si schiera contro la decisione di giocare Milan-Como a Perth, in Australia, il 20 febbraio 2026. "In Italia - proseguono i tifosi - il calcio e legato al territorio in modo viscerale. Siamo un Paese campanilistico per natura, dove ogni città, ogni provincia, ogni quartiere difende con orgoglio la propria identita. Milan-como e la sfida tra due realta lombarde, due storie che si incrociano tra lago e metropoli. Che senso ha giocarla a 14.000 km di distanza? Milan-Como a Perth è la fotografia di un sistema marcio: partite vendute come pacchetti turistici, identita e storia calpestate in nome del profitto. Il calcio che conoscevamo, quello che era di tutti, non esiste più. Noi lo diciamo chiaro: questo non ci appartiene. Questo non è il nostro calcio. Finché ci saranno curve che resistono, finché ci sarà qualcuno a gridare che il pallone appartiene al popolo e non ai mercanti, allora non avranno vinto del tutto. Ma non prendiamoci in giro: ogni volta che accettiamo in silenzio, loro fanno un passo avanti. Il calcio è nato popolare, e popolare deve restare. Tutto il resto è solo business mascherato da passione", conclude la nota.