Calcio
SPORTITALIA - Criscitiello: "Thiago Motta verso la Juventus, ha l'accordo con Giuntoli, il Milan dovrebbe sostituire Pioli"
01.04.2024 11:20 di Redazione

Michele Criscitiello, giornalista, si è soffermato sul futuro delle panchine di Juventus e Milan nel suo editoriale per Sportitalia: "Allegri sta chiudendo come peggio non potrebbe la sua esperienza alla Juventus. “Odiato” dal popolo bianconero, non sostenuto dalla squadra e non supportato dal nuovo corso dirigenziale. E’ rimasto a galla fino a quando ha potuto poi è tornato indietro con i suoi limiti di un Allegri bis che, a Torino, non aveva alcun senso. Una minestra riscaldata a bassa temperatura e senza aggiunta di un pizzico di sale. Il più grande errore di Andrea Agnelli non è stata la follia Ronaldo, l’aver perso Marotta o aver appoggiato la Superlega bensì aver fatto 4 anni di contratto ad un allenatore. Allegri non ha una squadra forte e già aver portato, probabilmente, la Juve di nuovo in Champions è un buon risultato. Ora, però, si sta lasciando andare in mare aperto. Sta dando ragione a tutti i suoi detrattori ma soprattutto se prima i risultati nascondevano il non gioco, adesso tutti i nodi vengono al pettine. La Juventus non può continuare a fare queste figure ogni anno. Giuntoli ha accettato di lavorare per la squadra del cuore ma sapeva bene che doveva mandare giù due bocconi amari. Un’estate senza mercato, da turista a Milano, e un anno con Allegri in panchina. E’ stato un leone in gabbia e ora inizia a ruggire. Sarà un mercato di rivoluzione che porterà a molti cambi tra i calciatori e in panchina arriverà Thiago Motta, nella fantasia di Giuntoli, che si è mosso con largo anticipo per beffare la concorrenza di altri grandi club. Con Motta c’è l’accordo su anni e numeri ma soprattutto su intesa di come allestire la squadra. Allegri andrà verso l’anno sabbatico o la risoluzione del contratto a pagamento. La nuova Juventus non sarà sperimentale, i tifosi sono stanchi e non accetteranno l’anno di transizione perché ci sarà l’ennesima rivoluzione. Motta si prende una bella responsabilità. Partire dalla Juve come prima big da allenare non è per tutti. Aspettiamo qualche settimana e ne sapremo di più. Per l’allenatore prima c’è da conquistare la prossima qualificazione Champions con il Bologna. Il Milan continua a viaggiare in questo finale di stagione. Peccato che sia troppo tardi per lo scudetto ma non per lasciare il segno nell’Europa di serie B. I numeri impressionanti dell’Inter e l’inizio non stupendo del Milan hanno condizionato la stagione rossonera. La società rinnova pubblicamente la fiducia a Pioli, il Mister che scemo non è se la tiene stretta e tra il silenzio nei periodi bui e una canzone tolta a San Siro prima dei match indovina la strategia per restare inchiodato a Milanello. Nonostante questo buon finale il Milan merita di lottare ogni anno per lo scudetto e quest’anno è uscito troppo presto dalla corsa al titolo e troppo presto dalla Champions. Nel calcio si guarda sempre all’ultimo periodo, non si fa mai una analisi a 360 gradi e soprattutto di prospettiva. Pioli è un ottimo allenatore che al Milan ha dato tutto ed è cresciuto tantissimo con questa società. Però se si vuole crescere bisogna avere il coraggio di alzare l’asticella. Nelle scelte aziendali e di mercato. Il Milan è un grande club con grandi dirigenti, non dovrebbe spaventare l’ambizione. Pioli ha fatto il massimo e più del massimo non c’è molto altro. Il gran finale non deve trarre in inganno perché questa squadra ha bisogno di 3, forse 4, top player e ha bisogno di un grande condottiero che porti la mentalità vincente che appartiene da sempre al dna rossonero".

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SPORTITALIA - Criscitiello: "Thiago Motta verso la Juventus, ha l'accordo con Giuntoli, il Milan dovrebbe sostituire Pioli"

di Napoli Magazine

01/04/2024 - 11:20

Michele Criscitiello, giornalista, si è soffermato sul futuro delle panchine di Juventus e Milan nel suo editoriale per Sportitalia: "Allegri sta chiudendo come peggio non potrebbe la sua esperienza alla Juventus. “Odiato” dal popolo bianconero, non sostenuto dalla squadra e non supportato dal nuovo corso dirigenziale. E’ rimasto a galla fino a quando ha potuto poi è tornato indietro con i suoi limiti di un Allegri bis che, a Torino, non aveva alcun senso. Una minestra riscaldata a bassa temperatura e senza aggiunta di un pizzico di sale. Il più grande errore di Andrea Agnelli non è stata la follia Ronaldo, l’aver perso Marotta o aver appoggiato la Superlega bensì aver fatto 4 anni di contratto ad un allenatore. Allegri non ha una squadra forte e già aver portato, probabilmente, la Juve di nuovo in Champions è un buon risultato. Ora, però, si sta lasciando andare in mare aperto. Sta dando ragione a tutti i suoi detrattori ma soprattutto se prima i risultati nascondevano il non gioco, adesso tutti i nodi vengono al pettine. La Juventus non può continuare a fare queste figure ogni anno. Giuntoli ha accettato di lavorare per la squadra del cuore ma sapeva bene che doveva mandare giù due bocconi amari. Un’estate senza mercato, da turista a Milano, e un anno con Allegri in panchina. E’ stato un leone in gabbia e ora inizia a ruggire. Sarà un mercato di rivoluzione che porterà a molti cambi tra i calciatori e in panchina arriverà Thiago Motta, nella fantasia di Giuntoli, che si è mosso con largo anticipo per beffare la concorrenza di altri grandi club. Con Motta c’è l’accordo su anni e numeri ma soprattutto su intesa di come allestire la squadra. Allegri andrà verso l’anno sabbatico o la risoluzione del contratto a pagamento. La nuova Juventus non sarà sperimentale, i tifosi sono stanchi e non accetteranno l’anno di transizione perché ci sarà l’ennesima rivoluzione. Motta si prende una bella responsabilità. Partire dalla Juve come prima big da allenare non è per tutti. Aspettiamo qualche settimana e ne sapremo di più. Per l’allenatore prima c’è da conquistare la prossima qualificazione Champions con il Bologna. Il Milan continua a viaggiare in questo finale di stagione. Peccato che sia troppo tardi per lo scudetto ma non per lasciare il segno nell’Europa di serie B. I numeri impressionanti dell’Inter e l’inizio non stupendo del Milan hanno condizionato la stagione rossonera. La società rinnova pubblicamente la fiducia a Pioli, il Mister che scemo non è se la tiene stretta e tra il silenzio nei periodi bui e una canzone tolta a San Siro prima dei match indovina la strategia per restare inchiodato a Milanello. Nonostante questo buon finale il Milan merita di lottare ogni anno per lo scudetto e quest’anno è uscito troppo presto dalla corsa al titolo e troppo presto dalla Champions. Nel calcio si guarda sempre all’ultimo periodo, non si fa mai una analisi a 360 gradi e soprattutto di prospettiva. Pioli è un ottimo allenatore che al Milan ha dato tutto ed è cresciuto tantissimo con questa società. Però se si vuole crescere bisogna avere il coraggio di alzare l’asticella. Nelle scelte aziendali e di mercato. Il Milan è un grande club con grandi dirigenti, non dovrebbe spaventare l’ambizione. Pioli ha fatto il massimo e più del massimo non c’è molto altro. Il gran finale non deve trarre in inganno perché questa squadra ha bisogno di 3, forse 4, top player e ha bisogno di un grande condottiero che porti la mentalità vincente che appartiene da sempre al dna rossonero".