Calcio
MILAN - Maldini: "L’obiettivo che ci è stato chiesto non è quello di qualificarci in Champions League, ma di provarci"
21.09.2020 21:50 di Redazione

Il direttore tecnico del Milan, Paolo Maldini, ha rilasciato alcune dichiarazioni a SKY Sport, prima della partita con il Bologna:

 

Questo Milan può puntare alla Champions League?

Da dirigente come nella vita c’è sempre da imparare, l’obiettivo è quello di migliorare sempre. Sono sette anni che non ci qualifichiamo, io credo che nella scorsa stagione sia stato creato qualcosa di diverso, un progetto che poi è continuato con la conferma della dirigenza e di mister Pioli, credo che i frutti si debbano vedere. L’obiettivo che ci è stato chiesto non è quello di qualificarci in Champions League, di riuscire comunque ad arrivare vicini e provarci. Noi non ci poniamo limiti, è giusto riconoscere che ci sono squadre più attrezzate ma se ci sarà l’occasione e riusciremo magari a ripetere quello che è stato fatto magari nelle ultime 12 partite dello scorso campionato.

 

Cosa ti piace di questo momento del Milan?

Avevamo delle priorità e siamo riusciti a metterle apposto, abbiamo comunque una idea di come costruire la squadra in concerto con la proprietà. Abbiamo un mercato non più fatto con i migliori giocatori disponibili sul mercato ma guardando anche al bilancio e al monte ingaggi. Siamo coerenti con quello fatto l’anno scorso.

 

Sta cambiando qualcosa a livello di ruoli? Prima il difensore e poi il centrocampista?

Abbiamo ancora questi, speriamo,  due turni preliminari di Europa League. Se mai dovessimo qualificarci la stagione sarà intensa, in questo momento l’esigenza più grande è quella di un difensore centrale. Abbiamo due dei cinque difensori centrali che sono fuori per infortunio, uno che è rientrato dopo sette mesi di inattività. A centrocampo con l’arrivo di Tonali siamo più che tranquilli.

 

Su Milenkovic e Ajer, sono questi i due nomi?

Direi di no, ce ne sono anche altri, questi due potrebbero far parte dei nomi, sinceramente non sono i nomi sui quali stiamo lavorando.

 

Sull’identità del Milan. E’ una responsabilità che tu senti?

Questa responsabilità, sì, la sento, per il mio passato e legame che c’è tra la mia famiglia e il club, nei confronti dei tifosi che mi vedono come una garanzia. Il ruolo va fatto con più responsabilità, questo ruolo è già cambiato da quando ho iniziato con Leonardo, l’estate 2018 ad oggi, nella visione, nelle idee, nell’aggiornarsi, nel valutare i giocatori. Tante cose sono cambiate da quando vedevo le partite sul divano di casa, sicuramente, tante cose si dicono, si pensano senza conoscere la totale realtà dell’essere dirigente. E’ una crescita che ho fatto e che spero di continuare a fare.

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MILAN - Maldini: "L’obiettivo che ci è stato chiesto non è quello di qualificarci in Champions League, ma di provarci"

di Napoli Magazine

21/09/2024 - 21:50

Il direttore tecnico del Milan, Paolo Maldini, ha rilasciato alcune dichiarazioni a SKY Sport, prima della partita con il Bologna:

 

Questo Milan può puntare alla Champions League?

Da dirigente come nella vita c’è sempre da imparare, l’obiettivo è quello di migliorare sempre. Sono sette anni che non ci qualifichiamo, io credo che nella scorsa stagione sia stato creato qualcosa di diverso, un progetto che poi è continuato con la conferma della dirigenza e di mister Pioli, credo che i frutti si debbano vedere. L’obiettivo che ci è stato chiesto non è quello di qualificarci in Champions League, di riuscire comunque ad arrivare vicini e provarci. Noi non ci poniamo limiti, è giusto riconoscere che ci sono squadre più attrezzate ma se ci sarà l’occasione e riusciremo magari a ripetere quello che è stato fatto magari nelle ultime 12 partite dello scorso campionato.

 

Cosa ti piace di questo momento del Milan?

Avevamo delle priorità e siamo riusciti a metterle apposto, abbiamo comunque una idea di come costruire la squadra in concerto con la proprietà. Abbiamo un mercato non più fatto con i migliori giocatori disponibili sul mercato ma guardando anche al bilancio e al monte ingaggi. Siamo coerenti con quello fatto l’anno scorso.

 

Sta cambiando qualcosa a livello di ruoli? Prima il difensore e poi il centrocampista?

Abbiamo ancora questi, speriamo,  due turni preliminari di Europa League. Se mai dovessimo qualificarci la stagione sarà intensa, in questo momento l’esigenza più grande è quella di un difensore centrale. Abbiamo due dei cinque difensori centrali che sono fuori per infortunio, uno che è rientrato dopo sette mesi di inattività. A centrocampo con l’arrivo di Tonali siamo più che tranquilli.

 

Su Milenkovic e Ajer, sono questi i due nomi?

Direi di no, ce ne sono anche altri, questi due potrebbero far parte dei nomi, sinceramente non sono i nomi sui quali stiamo lavorando.

 

Sull’identità del Milan. E’ una responsabilità che tu senti?

Questa responsabilità, sì, la sento, per il mio passato e legame che c’è tra la mia famiglia e il club, nei confronti dei tifosi che mi vedono come una garanzia. Il ruolo va fatto con più responsabilità, questo ruolo è già cambiato da quando ho iniziato con Leonardo, l’estate 2018 ad oggi, nella visione, nelle idee, nell’aggiornarsi, nel valutare i giocatori. Tante cose sono cambiate da quando vedevo le partite sul divano di casa, sicuramente, tante cose si dicono, si pensano senza conoscere la totale realtà dell’essere dirigente. E’ una crescita che ho fatto e che spero di continuare a fare.