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MILAN - Pioli: "L'esonero quando arriva è una mazzata, a Palermo fui congedato dopo un'amichevole contro il Napoli"
04.12.2022 23:51 di Redazione

Stefano Pioli, allenatore del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky Sport parlando della questione esoneri: "Come ti arriva, è una mazzata. Ti impediscono di portare avanti o concludere qualsiasi lavoro e all’inizio ho sempre ritenuto ingiusti tutti, salvo quello di Palermo. Passato il dolore, provi a spiegarti i motivi e decidi le cose da portarti avanti e quelle no. A Palermo venimmo eliminati dal Thun ai preliminari di Europa League, con due pareggi da favoriti. Quindi c’erano già difficoltà, dovevamo giocare a Novara sul sintetico e io in pratica non mi ero inserito nell’ambiente. Sarà che la squadra veniva da una finale di Coppa Italia persa un mese prima, sarà che c’era un nucleo da cambiare, ma sentivo di non essere entrato nella testa dei giocatori. Quindi Zamparini mi dice che c’era sciopero e non si giocava la prima di campionato. Gli dico di fare un’amichevole, mi dice che ci aveva già pensato lui, con il Napoli. Lavezzi, Cavani, Hamsik… Perdiamo 3-1. Poi torno al centro sportivo, vedo telecamere e giornalisti… I magazzinieri, entrato dentro, mi abbracciano. Mi chiama il presidente e mi raggiunge da Mondello, durante un aperitivo assieme mi ha detto che aveva delle sensazioni e che mi avrebbe esonerato comunque, alla prima sconfitta. Meglio farlo subito e avrei trovato squadra, gli ho detto che aveva ragione. Un mese dopo mi ha chiamato il Bologna e sono ripartito. Lui è stato così corretto e diretto che ci siamo continuati a sentire per tanto tempo”.

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MILAN - Pioli: "L'esonero quando arriva è una mazzata, a Palermo fui congedato dopo un'amichevole contro il Napoli"

di Napoli Magazine

04/12/2024 - 23:51

Stefano Pioli, allenatore del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky Sport parlando della questione esoneri: "Come ti arriva, è una mazzata. Ti impediscono di portare avanti o concludere qualsiasi lavoro e all’inizio ho sempre ritenuto ingiusti tutti, salvo quello di Palermo. Passato il dolore, provi a spiegarti i motivi e decidi le cose da portarti avanti e quelle no. A Palermo venimmo eliminati dal Thun ai preliminari di Europa League, con due pareggi da favoriti. Quindi c’erano già difficoltà, dovevamo giocare a Novara sul sintetico e io in pratica non mi ero inserito nell’ambiente. Sarà che la squadra veniva da una finale di Coppa Italia persa un mese prima, sarà che c’era un nucleo da cambiare, ma sentivo di non essere entrato nella testa dei giocatori. Quindi Zamparini mi dice che c’era sciopero e non si giocava la prima di campionato. Gli dico di fare un’amichevole, mi dice che ci aveva già pensato lui, con il Napoli. Lavezzi, Cavani, Hamsik… Perdiamo 3-1. Poi torno al centro sportivo, vedo telecamere e giornalisti… I magazzinieri, entrato dentro, mi abbracciano. Mi chiama il presidente e mi raggiunge da Mondello, durante un aperitivo assieme mi ha detto che aveva delle sensazioni e che mi avrebbe esonerato comunque, alla prima sconfitta. Meglio farlo subito e avrei trovato squadra, gli ho detto che aveva ragione. Un mese dopo mi ha chiamato il Bologna e sono ripartito. Lui è stato così corretto e diretto che ci siamo continuati a sentire per tanto tempo”.