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ON AIR - Viviani: "Napoli in difficoltà anche per la rosa meno profonda, Lukaku sarà l’acquisto top del mercato di riparazione, il Milan cercherà di fare la partita attraverso il palleggio, infortuni? Tanti i fattori in gioco"
18.12.2025 12:14 di Redazione
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A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Fabio Viviani, allenatore del Vicenza Women ed ex vice Napoli. Di seguito, un estratto dell'intervista.

Mister, la convince questa nuova formula della Supercoppa con quattro squadre e giocata all'estero?

“Sono motivi economici, ovviamente. Le società e le organizzazioni tendono ad allargare il giro dei soldi e bisogna andare incontro a quelle che diventano esigenze di mercato. O si mette un punto definitivo e si riduce il numero delle partite, oppure si andrà sempre in questa direzione. Sicuramente, per me, perde un po’ di fascino: giocare una partita sola in Italia è più bello, più sportivo, più calcistico. È chiaro però che l’aspetto economico diventa importante e non va sottovalutato, perché incide sull’economia dei club".

Che cosa si aspetta da questa Supercoppa, considerando che l'Inter arriva meglio delle altre?

“Da sportivo e appassionato di calcio mi aspetto belle partite. C’è un trofeo in palio e questo alza sempre il livello. Parliamo di squadre competitive, anche se con momenti diversi: l’Inter dall’inizio ha dimostrato qualcosa in più, mentre il Napoli attraversa una fase di difficoltà anche legata a una rosa meno profonda. Detto questo, anche l’anno scorso l’Inter sembrava avere qualcosa in più, ma poi non è finita come ci si aspettava". 

Come si aspetta la partita d'esordio tra Napoli e Milan? È ancora imprevedibile?

“Il Milan cercherà di fare la partita attraverso il palleggio, mentre il Napoli proverà a essere aggressivo. Lukaku sarà l’acquisto top del mercato di riparazione del Napoli, spero di vederlo già in Supercoppa. Mi aspetto anche qualche minuto in più per lui, che può sfruttare queste gare per mettere benzina nelle gambe e prepararsi al prosieguo della stagione. Per il Napoli può essere un fattore importante, e queste partite possono incidere anche sull’andamento del trofeo".

Gli introiti sono quadruplicati, può essere un modo efficace per racimolare risorse per il mercato?

“Sì, assolutamente. Grandi sponsor e grandi coperture televisive garantiscono introiti importanti. Andare avanti nelle competizioni o arrivare fino in fondo ai trofei conta non solo per arricchire la bacheca, ma soprattutto per il portafoglio. Negli ultimi anni essere competitivi dal punto di vista economico è diventato determinante".

Su quale uomo per parte punterebbe per risolvere la gara tra Napoli e Milan?

“È complicato dirlo. Entrambe le squadre hanno dimostrato di poter segnare con tanti giocatori diversi. Da allenatore credo sempre che contino di più equilibrio, compattezza e determinazione del gruppo. Poi è chiaro che qualcuno può fare la differenza, ma indicarlo prima è davvero difficile".

Una domanda da un ascoltatore: perché il Napoli ha così tanti infortuni? Ci sono responsabilità dell'allenatore?

“Non mi viene una risposta netta né in un senso né nell’altro. Ci sono stagioni particolari: il Napoli storicamente ha avuto pochi infortuni. La gestione ormai è molto orientata alla prevenzione e tutti gli allenatori lavorano in questa direzione. Bisogna guardare lo storico dei singoli giocatori, capire se in passato hanno avuto problemi e considerare l’adattamento a contesti nuovi. Sono tanti i fattori in gioco. Se ci fosse una sola causa, sarebbe facile da risolvere, ma purtroppo non è così".

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18/12/2025 - 12:14

A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Fabio Viviani, allenatore del Vicenza Women ed ex vice Napoli. Di seguito, un estratto dell'intervista.

Mister, la convince questa nuova formula della Supercoppa con quattro squadre e giocata all'estero?

“Sono motivi economici, ovviamente. Le società e le organizzazioni tendono ad allargare il giro dei soldi e bisogna andare incontro a quelle che diventano esigenze di mercato. O si mette un punto definitivo e si riduce il numero delle partite, oppure si andrà sempre in questa direzione. Sicuramente, per me, perde un po’ di fascino: giocare una partita sola in Italia è più bello, più sportivo, più calcistico. È chiaro però che l’aspetto economico diventa importante e non va sottovalutato, perché incide sull’economia dei club".

Che cosa si aspetta da questa Supercoppa, considerando che l'Inter arriva meglio delle altre?

“Da sportivo e appassionato di calcio mi aspetto belle partite. C’è un trofeo in palio e questo alza sempre il livello. Parliamo di squadre competitive, anche se con momenti diversi: l’Inter dall’inizio ha dimostrato qualcosa in più, mentre il Napoli attraversa una fase di difficoltà anche legata a una rosa meno profonda. Detto questo, anche l’anno scorso l’Inter sembrava avere qualcosa in più, ma poi non è finita come ci si aspettava". 

Come si aspetta la partita d'esordio tra Napoli e Milan? È ancora imprevedibile?

“Il Milan cercherà di fare la partita attraverso il palleggio, mentre il Napoli proverà a essere aggressivo. Lukaku sarà l’acquisto top del mercato di riparazione del Napoli, spero di vederlo già in Supercoppa. Mi aspetto anche qualche minuto in più per lui, che può sfruttare queste gare per mettere benzina nelle gambe e prepararsi al prosieguo della stagione. Per il Napoli può essere un fattore importante, e queste partite possono incidere anche sull’andamento del trofeo".

Gli introiti sono quadruplicati, può essere un modo efficace per racimolare risorse per il mercato?

“Sì, assolutamente. Grandi sponsor e grandi coperture televisive garantiscono introiti importanti. Andare avanti nelle competizioni o arrivare fino in fondo ai trofei conta non solo per arricchire la bacheca, ma soprattutto per il portafoglio. Negli ultimi anni essere competitivi dal punto di vista economico è diventato determinante".

Su quale uomo per parte punterebbe per risolvere la gara tra Napoli e Milan?

“È complicato dirlo. Entrambe le squadre hanno dimostrato di poter segnare con tanti giocatori diversi. Da allenatore credo sempre che contino di più equilibrio, compattezza e determinazione del gruppo. Poi è chiaro che qualcuno può fare la differenza, ma indicarlo prima è davvero difficile".

Una domanda da un ascoltatore: perché il Napoli ha così tanti infortuni? Ci sono responsabilità dell'allenatore?

“Non mi viene una risposta netta né in un senso né nell’altro. Ci sono stagioni particolari: il Napoli storicamente ha avuto pochi infortuni. La gestione ormai è molto orientata alla prevenzione e tutti gli allenatori lavorano in questa direzione. Bisogna guardare lo storico dei singoli giocatori, capire se in passato hanno avuto problemi e considerare l’adattamento a contesti nuovi. Sono tanti i fattori in gioco. Se ci fosse una sola causa, sarebbe facile da risolvere, ma purtroppo non è così".