Il Punto
FIGC - Gravina: "Il Napoli è un esempio da seguire, può vincere scudetto e Champions, Spalletti è un maestro di calcio, scontri con i tifosi dell'Eintracht? Un dolore"
21.03.2023 08:56 di Redazione

NAPOLI - Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha rilasciato un'intervista a Il Mattino:

 

È la prima volta da presidente federale. Ma lei scelse Napoli per la presentazione del suo Castel di Sangro.  

 

"Ho fortemente voluto il ritorno della Nazionale italiana a Napoli, mancava da troppo tempo. Per questo ringrazio il presidente De Laurentiis e il sindaco Manfredi, con i quali abbiamo lavorato a stretto contatto per realizzare questo obiettivo. Personalmente sono molto legato alla Campania e a Napoli in particolare. Un legame che si è creato negli anni di Maradona, uno spettacolo per gli occhi che non dimenticherò mai".

 

I numeri della crisi sono impietosi: poi arriva De Laurentiis che vince con i bilanci in ordine. È la linea gestionale da seguire?

 

"Alla fine della scorsa stagione sportiva, la proprietà del Napoli ha avuto il merito di capire e accettare che il costo della rosa non era più sostenibile. Ha invertito la rotta, affidando alla dirigenza e all'allenatore un compito chiaro: vincere con la forza delle idee, dentro e fuori dal campo. Indipendentemente dalla vittoria finale, le attuali prestazioni del Napoli rappresentano una vera impresa sportiva. Un esempio positivo per gli altri club".

 

Fa bene De Laurentiis a sognare l'accoppiata scudetto-Champions?

 

"Sognare non costa nulla, anzi i sogni alimentano la passione che contribuisce a fare del calcio uno spettacolo unico al mondo. D'altronde il rendimento del Napoli è stupefacente. Ha dimostrato, fino ad ora, di valere la testa della classifica in Italia e i primi posti in Europa, imponendosi col bel gioco e divertendo gli spettatori".

 

Spalletti ha un gioco che può essere un modello del calcio?

 

"È uno dei modelli più belli e avvincenti di calcio al mondo. Sono convinto che Spalletti abbia raggiunto a Napoli la sua maturazione tecnica, si sta meritando l'appellativo di maestro di calcio".

 

Che ha pensato nel vedere la guerriglia a Napoli prima di Napoli-Eintracht?

 

"Ho provato dolore per Napoli. È stata una vergogna, chiunque delinque sfruttando l'occasione di una partita di calcio va perseguito duramente, indipendentemente dalla sua nazionalità. Massima solidarietà ai cittadini e all'amministrazione napoletana".

 

Ha ragione De Laurentiis a invocare il pugno duro come fece la Thatcher negli anni 80?

 

"Servono strumenti tecnologici che consentano di prevenire fatti del genere e di assicurare rapidamente i violenti alla giustizia. Ma anche strumenti legislativi adeguati affinché una volta individuati, paghino realmente per i reati di cui si sono resi responsabili".

 

Cosa bisogna fare per rivivere i momenti esaltanti di Wembley?

 

"Bisogna rimboccarci le maniche, tutti insieme. L'impresa del 2021 è stata qualcosa di straordinario, perché si è riusciti con la forza del gruppo a ottenere un risultato che alla vigilia sembrava impossibile". Parla così il numero uno della FIGC, Gabriele Gravina, nell'intervista a Il Mattino: "Ma non dobbiamo dimenticare che abbiamo bisogno di una sterzata di sistema se vogliamo creare le condizioni per creare un gruppo azzurro di qualità in grado di competere con le Nazionali più forti. Bisogna investire sui vivai non per necessità ma per convinzione, ne trarrebbero beneficio sia i club che la maglia azzurra".

 

L'obiettivo è adesso conquistare il pass per la Germania?

 

"Nelle difficoltà abbiamo già dimostrato una volta di saper tirare fuori il meglio di noi, è una caratteristica tutta italiana. Vogliamo andare agli Europei e recitare un ruolo da protagonisti anche a giugno in Nations League. Non sarà facile, ma io ci credo".

 

Troppo pochi i numeri 9 italiani che giocano titolari?

 

"Sono troppo pochi i selezionabili per la Nazionale italiana in generale! Nei nostri vivai abbiamo tanto talento, ma bisogna metterlo nelle condizioni di giocare, sbagliare e maturare, solo così si diventa campione. La scuola degli attaccanti italiani è sempre stata straordinaria, spero sia solo un ciclo, anche se temo che l'esterofilia dei club si concentri maggiormente sulle punte per regalare ai tifosi nomi altisonanti, che spesso però non valgono le aspettative".

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FIGC - Gravina: "Il Napoli è un esempio da seguire, può vincere scudetto e Champions, Spalletti è un maestro di calcio, scontri con i tifosi dell'Eintracht? Un dolore"

di Napoli Magazine

21/03/2024 - 08:56

NAPOLI - Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha rilasciato un'intervista a Il Mattino:

 

È la prima volta da presidente federale. Ma lei scelse Napoli per la presentazione del suo Castel di Sangro.  

 

"Ho fortemente voluto il ritorno della Nazionale italiana a Napoli, mancava da troppo tempo. Per questo ringrazio il presidente De Laurentiis e il sindaco Manfredi, con i quali abbiamo lavorato a stretto contatto per realizzare questo obiettivo. Personalmente sono molto legato alla Campania e a Napoli in particolare. Un legame che si è creato negli anni di Maradona, uno spettacolo per gli occhi che non dimenticherò mai".

 

I numeri della crisi sono impietosi: poi arriva De Laurentiis che vince con i bilanci in ordine. È la linea gestionale da seguire?

 

"Alla fine della scorsa stagione sportiva, la proprietà del Napoli ha avuto il merito di capire e accettare che il costo della rosa non era più sostenibile. Ha invertito la rotta, affidando alla dirigenza e all'allenatore un compito chiaro: vincere con la forza delle idee, dentro e fuori dal campo. Indipendentemente dalla vittoria finale, le attuali prestazioni del Napoli rappresentano una vera impresa sportiva. Un esempio positivo per gli altri club".

 

Fa bene De Laurentiis a sognare l'accoppiata scudetto-Champions?

 

"Sognare non costa nulla, anzi i sogni alimentano la passione che contribuisce a fare del calcio uno spettacolo unico al mondo. D'altronde il rendimento del Napoli è stupefacente. Ha dimostrato, fino ad ora, di valere la testa della classifica in Italia e i primi posti in Europa, imponendosi col bel gioco e divertendo gli spettatori".

 

Spalletti ha un gioco che può essere un modello del calcio?

 

"È uno dei modelli più belli e avvincenti di calcio al mondo. Sono convinto che Spalletti abbia raggiunto a Napoli la sua maturazione tecnica, si sta meritando l'appellativo di maestro di calcio".

 

Che ha pensato nel vedere la guerriglia a Napoli prima di Napoli-Eintracht?

 

"Ho provato dolore per Napoli. È stata una vergogna, chiunque delinque sfruttando l'occasione di una partita di calcio va perseguito duramente, indipendentemente dalla sua nazionalità. Massima solidarietà ai cittadini e all'amministrazione napoletana".

 

Ha ragione De Laurentiis a invocare il pugno duro come fece la Thatcher negli anni 80?

 

"Servono strumenti tecnologici che consentano di prevenire fatti del genere e di assicurare rapidamente i violenti alla giustizia. Ma anche strumenti legislativi adeguati affinché una volta individuati, paghino realmente per i reati di cui si sono resi responsabili".

 

Cosa bisogna fare per rivivere i momenti esaltanti di Wembley?

 

"Bisogna rimboccarci le maniche, tutti insieme. L'impresa del 2021 è stata qualcosa di straordinario, perché si è riusciti con la forza del gruppo a ottenere un risultato che alla vigilia sembrava impossibile". Parla così il numero uno della FIGC, Gabriele Gravina, nell'intervista a Il Mattino: "Ma non dobbiamo dimenticare che abbiamo bisogno di una sterzata di sistema se vogliamo creare le condizioni per creare un gruppo azzurro di qualità in grado di competere con le Nazionali più forti. Bisogna investire sui vivai non per necessità ma per convinzione, ne trarrebbero beneficio sia i club che la maglia azzurra".

 

L'obiettivo è adesso conquistare il pass per la Germania?

 

"Nelle difficoltà abbiamo già dimostrato una volta di saper tirare fuori il meglio di noi, è una caratteristica tutta italiana. Vogliamo andare agli Europei e recitare un ruolo da protagonisti anche a giugno in Nations League. Non sarà facile, ma io ci credo".

 

Troppo pochi i numeri 9 italiani che giocano titolari?

 

"Sono troppo pochi i selezionabili per la Nazionale italiana in generale! Nei nostri vivai abbiamo tanto talento, ma bisogna metterlo nelle condizioni di giocare, sbagliare e maturare, solo così si diventa campione. La scuola degli attaccanti italiani è sempre stata straordinaria, spero sia solo un ciclo, anche se temo che l'esterofilia dei club si concentri maggiormente sulle punte per regalare ai tifosi nomi altisonanti, che spesso però non valgono le aspettative".