Mattia Grassani, avvocato della SSC Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la trasmissione sportiva Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": “Il taglio degli stipendi credo sia il primo passo di un lungo cammino che porterà ad un ridimensionamento del fenomeno calcio in base ai tempi che stiamo vivendo. Il calcio non è più in grado di mantenere in essere i contratti vecchi. La realtà è nuda e cruda: il sistema sta implodendo. Campionato annullato? È un’ipotesi da non scartare. Siamo in presenza di una pandemia non discutibile e non sotto controllo. Il calcio non sfugge alle dinamiche del Paese. Il calcio non è un’oasi felice in un mondo che va a rotoli. Un passo indietro è fondamentale. L’ipotesi della cancellazione è reale. Ci sono società che hanno al loro interno più di un calciatore infetto. Ci sono dinamiche che non ci consentono di affermare che il campionato si concluderà. Contratti in scadenza? Se il campionato dovesse ripartire dall'1 luglio sarà necessaria una proroga del campionato dal 30 giugno al 30 luglio o agosto e tutte le squadre dovrebbero affrontarsi con i calciatori che avevano in rosa fino al 30 giugno. È un percorso complesso, mai verificatosi prima, ma fattibile, considerate le circostanze eccezionali che stiamo vivendo. Piano B? Potrebbe essere preso in considerazione ma questo dovrebbe passare prima dalla Lega e poi dalla Federazione. Non sono solamente le 20 società a dire di non voler giocare più. Siamo un cantiere aperto e dobbiamo risentirci tra qualche giorno. Uefa? Dovrebbe prendere in considerazione anche un ammortizzatore economico da destinare ad ogni Federazione. Un fondo a titolo di liberalità per spirito comune”.
di Napoli Magazine
24/03/2024 - 14:34
Mattia Grassani, avvocato della SSC Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la trasmissione sportiva Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": “Il taglio degli stipendi credo sia il primo passo di un lungo cammino che porterà ad un ridimensionamento del fenomeno calcio in base ai tempi che stiamo vivendo. Il calcio non è più in grado di mantenere in essere i contratti vecchi. La realtà è nuda e cruda: il sistema sta implodendo. Campionato annullato? È un’ipotesi da non scartare. Siamo in presenza di una pandemia non discutibile e non sotto controllo. Il calcio non sfugge alle dinamiche del Paese. Il calcio non è un’oasi felice in un mondo che va a rotoli. Un passo indietro è fondamentale. L’ipotesi della cancellazione è reale. Ci sono società che hanno al loro interno più di un calciatore infetto. Ci sono dinamiche che non ci consentono di affermare che il campionato si concluderà. Contratti in scadenza? Se il campionato dovesse ripartire dall'1 luglio sarà necessaria una proroga del campionato dal 30 giugno al 30 luglio o agosto e tutte le squadre dovrebbero affrontarsi con i calciatori che avevano in rosa fino al 30 giugno. È un percorso complesso, mai verificatosi prima, ma fattibile, considerate le circostanze eccezionali che stiamo vivendo. Piano B? Potrebbe essere preso in considerazione ma questo dovrebbe passare prima dalla Lega e poi dalla Federazione. Non sono solamente le 20 società a dire di non voler giocare più. Siamo un cantiere aperto e dobbiamo risentirci tra qualche giorno. Uefa? Dovrebbe prendere in considerazione anche un ammortizzatore economico da destinare ad ogni Federazione. Un fondo a titolo di liberalità per spirito comune”.