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RITROVATO - Pandev, a te il Milan: ma Insigne ti guarda
12.04.2013 14:02 di Redazione Fonte: Giovanni Scotto per il Roma


NAPOLI. Non sarebbe male fare come Goran Pandev. Lorenzo Insigne si rassegna alla panchina dopo che il macedone è finalmente tornato ad alti livelli, riprendendosi il posto da titolare. Sarà così anche domenica sera a San Siro (imprevisti permettendo), eppure l'attaccante di Frattamaggiore non si sente inferiore, almeno quanto a gerarchia. Del resto, quest'ultima è saltata, e Mazzarri ormai sembra dare importanza soprattutto allo stato di forma: insomma, gioca chi sta meglio, è il mantra di questo finale di stagione. E Insigne fa bene a non sentirsi inferiore, perché ha praticamente gli stessi numeri di Pandev: circa 2.000 minuti giocati tra Serie A ed Europa League, quattro reti, perfetta parità per entrambi, così come per gli assist: sei a testa in Serie A, mentre Insigne ne ha altri due in Europa League, per un totale di otto.



TITOLARE DI FATTO. Insigne, quindi, titolare di fatto, e su questo ci sono pochi dubbi. Forse l'unico cruccio dell'ex pescarese è di non aver approfittato al meglio del lungo periodo buio di Pandev, soprattutto quando Mazzarri ha spedito il macedone in panchina. Però il rendimento del giovane attaccante è in crescita, e l'aver sovvertito una gerarchia che ad inizio stagione era molto chiara (parola di Mazzarri) è già un grande risultato. Stavolta tocca ancora al macedone, e ormai il posto da titolare lo ha ripreso, con merito, l'ex laziale: del resto se lo è meritato. Prima la bella prestazione (con gol) contro l'Atalanta, con tanto di bella (e umile) esultanza col 'Non ci credo' dell'attaccante.



LOTTA AD ARMI PARI. Altra bella prestazione è arrivata a Torino, dove nella vittoria rocambolesca contro i granata Pandev non ha segnato, ma ha giocato molto bene, meritando anche gli elogi dello stesso Mazzarri. Se il gol poteva sembrare una parentesi, la conferma è invece arrivata domenica sera contro il Genoa, quando la punta ha segnato un gran gol, guadagnandosi gli applausi e l'ovazione di tutto lo stadio. E pensare che fino a tre settimane fa il suo rendimento era sconfortante: appena due gol segnati, di cui l'ultimo addirittura ad inizio ottobre. Ora le cose sono cambiate, e Pandev si candida perfino come rigorista, visto che Cavani ne sbaglia troppi e Hamsik pure non si è dimostrato infallibile come un tempo.



UNA 'CULLA' DA DEDICARE. Un Pandev ritrovato, quindi, con Insigne alle sue spalle che sgomita e aspetta pazientemente: il giovane attaccante sa bene che deve sfruttare anche quei pochi minuti che Mazzarri gli concederà. Lui aspetta con ansia un gol, perché ha la dedica pronta per il figlio Carmine che è nato da poco, e aspetta di 'vedere' il papà esultare col gesto della culla. Chissà se sarà già a San Siro o bisognerà aspettare ancora: intanto il duello è aperto, e nel finale di campionato Pandev e Insigne si giocano una maglia da titolare partendo perfettamente alla pari: altro che gerarchie, ora a contare sarà soltanto il merito. E i gol.


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RITROVATO - Pandev, a te il Milan: ma Insigne ti guarda

di Napoli Magazine

12/04/2024 - 14:02


NAPOLI. Non sarebbe male fare come Goran Pandev. Lorenzo Insigne si rassegna alla panchina dopo che il macedone è finalmente tornato ad alti livelli, riprendendosi il posto da titolare. Sarà così anche domenica sera a San Siro (imprevisti permettendo), eppure l'attaccante di Frattamaggiore non si sente inferiore, almeno quanto a gerarchia. Del resto, quest'ultima è saltata, e Mazzarri ormai sembra dare importanza soprattutto allo stato di forma: insomma, gioca chi sta meglio, è il mantra di questo finale di stagione. E Insigne fa bene a non sentirsi inferiore, perché ha praticamente gli stessi numeri di Pandev: circa 2.000 minuti giocati tra Serie A ed Europa League, quattro reti, perfetta parità per entrambi, così come per gli assist: sei a testa in Serie A, mentre Insigne ne ha altri due in Europa League, per un totale di otto.



TITOLARE DI FATTO. Insigne, quindi, titolare di fatto, e su questo ci sono pochi dubbi. Forse l'unico cruccio dell'ex pescarese è di non aver approfittato al meglio del lungo periodo buio di Pandev, soprattutto quando Mazzarri ha spedito il macedone in panchina. Però il rendimento del giovane attaccante è in crescita, e l'aver sovvertito una gerarchia che ad inizio stagione era molto chiara (parola di Mazzarri) è già un grande risultato. Stavolta tocca ancora al macedone, e ormai il posto da titolare lo ha ripreso, con merito, l'ex laziale: del resto se lo è meritato. Prima la bella prestazione (con gol) contro l'Atalanta, con tanto di bella (e umile) esultanza col 'Non ci credo' dell'attaccante.



LOTTA AD ARMI PARI. Altra bella prestazione è arrivata a Torino, dove nella vittoria rocambolesca contro i granata Pandev non ha segnato, ma ha giocato molto bene, meritando anche gli elogi dello stesso Mazzarri. Se il gol poteva sembrare una parentesi, la conferma è invece arrivata domenica sera contro il Genoa, quando la punta ha segnato un gran gol, guadagnandosi gli applausi e l'ovazione di tutto lo stadio. E pensare che fino a tre settimane fa il suo rendimento era sconfortante: appena due gol segnati, di cui l'ultimo addirittura ad inizio ottobre. Ora le cose sono cambiate, e Pandev si candida perfino come rigorista, visto che Cavani ne sbaglia troppi e Hamsik pure non si è dimostrato infallibile come un tempo.



UNA 'CULLA' DA DEDICARE. Un Pandev ritrovato, quindi, con Insigne alle sue spalle che sgomita e aspetta pazientemente: il giovane attaccante sa bene che deve sfruttare anche quei pochi minuti che Mazzarri gli concederà. Lui aspetta con ansia un gol, perché ha la dedica pronta per il figlio Carmine che è nato da poco, e aspetta di 'vedere' il papà esultare col gesto della culla. Chissà se sarà già a San Siro o bisognerà aspettare ancora: intanto il duello è aperto, e nel finale di campionato Pandev e Insigne si giocano una maglia da titolare partendo perfettamente alla pari: altro che gerarchie, ora a contare sarà soltanto il merito. E i gol.


Fonte: Giovanni Scotto per il Roma