"Una serata di festa? No, questa prestazione ne merita molte di più": così il neo campione del mondo dell'inseguimento su pista, Jonathan Milan che ai mondiali in Danimarca ha stabilito anche il nuvo primato mondiale. "Non ci siamo fatti distrarre dal record del mondo di Charlton di questa mattina - ha aggiunto il friulano prima di salire sul podio - abbiamo cercato solo di rispettare la tabella di marcia che ci eravamo prefissati e le cose sono andate alla grande". "Fin dalle qualifiche ho cercato di dare il massimo - ha aggiunto - Prima della finale non ero così sicuro di farcela. Il tempo di Charlton era incredibile e sono ancora incredulo di averlo battuto. Ho pensato soltanto alla pista e alla tabella che ci eravamo dati con Villa. Sono forse partito troppo forte ma a quel punto non potevo rallentare e ho spinto fino alla fine. Non pensavo di battere il record, nel senso che non era l'obiettivo primario. Quando sei in finale pensi a portare a casa l'oro. Però contro un avversario così dovevo fare qualcosa di eccezionale." Soddisfatto, e anche commosso, il ct azzurro Marco Villa: "Oltre alla prestazione di stasera, su cui c'è poco da dire, il merito di Jonathan è stata la costanza. Si è avvicinato a queste specialità della pista avendo davanti a lui un fenomeno come Filippo Ganna; una rivalità interna che ha spinto entrambi a un livello eccezionale, tanto da avere due atleti in grado di abbattere il muro dei 4′ nell'inseguimento".
di Napoli Magazine
18/10/2024 - 23:25
"Una serata di festa? No, questa prestazione ne merita molte di più": così il neo campione del mondo dell'inseguimento su pista, Jonathan Milan che ai mondiali in Danimarca ha stabilito anche il nuvo primato mondiale. "Non ci siamo fatti distrarre dal record del mondo di Charlton di questa mattina - ha aggiunto il friulano prima di salire sul podio - abbiamo cercato solo di rispettare la tabella di marcia che ci eravamo prefissati e le cose sono andate alla grande". "Fin dalle qualifiche ho cercato di dare il massimo - ha aggiunto - Prima della finale non ero così sicuro di farcela. Il tempo di Charlton era incredibile e sono ancora incredulo di averlo battuto. Ho pensato soltanto alla pista e alla tabella che ci eravamo dati con Villa. Sono forse partito troppo forte ma a quel punto non potevo rallentare e ho spinto fino alla fine. Non pensavo di battere il record, nel senso che non era l'obiettivo primario. Quando sei in finale pensi a portare a casa l'oro. Però contro un avversario così dovevo fare qualcosa di eccezionale." Soddisfatto, e anche commosso, il ct azzurro Marco Villa: "Oltre alla prestazione di stasera, su cui c'è poco da dire, il merito di Jonathan è stata la costanza. Si è avvicinato a queste specialità della pista avendo davanti a lui un fenomeno come Filippo Ganna; una rivalità interna che ha spinto entrambi a un livello eccezionale, tanto da avere due atleti in grado di abbattere il muro dei 4′ nell'inseguimento".