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LO SCOOP di GINO RIVIECCIO: "Vi svelo cos'è successo dopo Milan-Napoli"
25.09.2013 19:25 di Redazione

NAPOLI - La partita di San Siro è finita già da venti minuti. Lo spogliatoio degli azzurri sembra il lungomare liberato, liberato soprattutto da un tabù che non riuscivamo a sfatare da 27 anni. Quello del Milan ricorda la battaglia di Canne che non ha nulla a che vedere con quelle che un gruppetto di tifosi rossoneri fuma sugli spalti semideserti sognando l’ennesima vittoria in zona Cesarini. Zapata, ancora sotto choc, viene prelevato dallo zio, un anziano contadino brianzolo, ‘o Zapatore, che nella confusione del post partita ha dimenticato la mamma in auto e si sa che ‘o zapatore nun s’avessa scurdà ‘a mamma. Ma quando Mario Merola la cantava erano altri tempi, quelli in cui il Napoli usciva mortificato da San Siro e Maradona giustamente lamentava arbitraggi squilibrati. Intanto Muntari con la faccia simile a una polacchina inzuppata di acqua si chiede: “A che ora scendiamo in campo? Ma il Napoli è arrivato?“. Il medico sociale rossonero lo tranquillizza con una damigiana di camomilla spiegandogli che la partita è finita da un pezzo e il Napoli l’ha già vinta mentre lui sta ancora a cercare Callejon. A peggiorare la situazione ci pensa Allegri che davanti alle telecamere di Sky con un finto sorriso dichiara: “Appena rientrano i titolari vedrete il vero Milan, ho delle sorprese in serbo“. Dalla Serbia però smentiscono qualsiasi tipo di interessamento. Anche Boban sconfessa il tecnico livornese parlando di un Milan “orribile”, una squadra azienda il cui destino, come Forza Italia, dipende da un solo uomo: Mario Balotelli. Sentendosi chiamato in causa, l’altro Mister B, anche lui nero ma solo per le note vicende politiche che lo vorrebbero decadente da parlamentare, imbestialito per la sconfitta telefona a Galliani e minaccia: “Avevo ragione quest’estate a non voler confermare Allegri. Questo secondo me è comunista, anche stasera ha fatto giocare la squadra solo a sinistra. E la sinistra, si sa, ci porta male. Se non mi cacciate Allegri tolgo la fiducia al governo Letta“. A quel punto di fronte al pericolo di una crisi di governo, Verdini e la Santanchè prima protestano con la Boldrini e poi scendono negli spogliatoi per reclamare la mancata concessione di un calcio di rigore su Poli nel primo tempo. Il quarto uomo De Marco offre la sua solidarietà alla Boldrini e replica che avrebbero dovuto rivolgersi alla Cassazione. A complicare le cose poche ore dopo viene pubblicata una telefonata del giudice Esposito che al telefono con un giornalista ammette: “Si forse il rigore su Poli c’era, due anni fa il Milan l’avrebbe avuto. Ma Berlusconi non poteva non sapere che nel calcio le cose cambiano e quindi nel dubbio ha fatto bene Banti a non darlo“. In una nota anche l’AIC, l’AIA, l’ANAS e l’ENEL esprimono solidarietà alla Boldrini. A quel punto l’avvocato Ghedini presente in tribuna al fianco di Max e Ruby e dietro a Leone il cane fifone, si consulta con Brunetta e Costacurta per ottenere l’annullamento della partita, minacciando un ricorso alla corte di giustizia dell’Uefa. Mexes, che fino a quel momento aveva solo divelto dodici armadietti e due tornelli, insieme a due grillini rossoneri, si accanisce sulle ruote di tutte le auto in sosta nel sottopassaggio. Dal Quirinale arriva una ferma condanna e la solidarietà a tutte le auto parcheggiate in zona. Oltre che alla Boldrini. Mentre su San Siro cala la notte, sul Vesuvio alla stessa ora sorge già il sole. Per fortuna arriva il Sassuolo che dopo il 7 a 0 con l’Inter pare si sia già iscritto al prossimo campionato di serie B. E’ possibile che stasera Hamsik e Higuain gli rilascino il nullaosta…





Gino Rivieccio



Napoli Magazine



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25/09/2024 - 19:25

NAPOLI - La partita di San Siro è finita già da venti minuti. Lo spogliatoio degli azzurri sembra il lungomare liberato, liberato soprattutto da un tabù che non riuscivamo a sfatare da 27 anni. Quello del Milan ricorda la battaglia di Canne che non ha nulla a che vedere con quelle che un gruppetto di tifosi rossoneri fuma sugli spalti semideserti sognando l’ennesima vittoria in zona Cesarini. Zapata, ancora sotto choc, viene prelevato dallo zio, un anziano contadino brianzolo, ‘o Zapatore, che nella confusione del post partita ha dimenticato la mamma in auto e si sa che ‘o zapatore nun s’avessa scurdà ‘a mamma. Ma quando Mario Merola la cantava erano altri tempi, quelli in cui il Napoli usciva mortificato da San Siro e Maradona giustamente lamentava arbitraggi squilibrati. Intanto Muntari con la faccia simile a una polacchina inzuppata di acqua si chiede: “A che ora scendiamo in campo? Ma il Napoli è arrivato?“. Il medico sociale rossonero lo tranquillizza con una damigiana di camomilla spiegandogli che la partita è finita da un pezzo e il Napoli l’ha già vinta mentre lui sta ancora a cercare Callejon. A peggiorare la situazione ci pensa Allegri che davanti alle telecamere di Sky con un finto sorriso dichiara: “Appena rientrano i titolari vedrete il vero Milan, ho delle sorprese in serbo“. Dalla Serbia però smentiscono qualsiasi tipo di interessamento. Anche Boban sconfessa il tecnico livornese parlando di un Milan “orribile”, una squadra azienda il cui destino, come Forza Italia, dipende da un solo uomo: Mario Balotelli. Sentendosi chiamato in causa, l’altro Mister B, anche lui nero ma solo per le note vicende politiche che lo vorrebbero decadente da parlamentare, imbestialito per la sconfitta telefona a Galliani e minaccia: “Avevo ragione quest’estate a non voler confermare Allegri. Questo secondo me è comunista, anche stasera ha fatto giocare la squadra solo a sinistra. E la sinistra, si sa, ci porta male. Se non mi cacciate Allegri tolgo la fiducia al governo Letta“. A quel punto di fronte al pericolo di una crisi di governo, Verdini e la Santanchè prima protestano con la Boldrini e poi scendono negli spogliatoi per reclamare la mancata concessione di un calcio di rigore su Poli nel primo tempo. Il quarto uomo De Marco offre la sua solidarietà alla Boldrini e replica che avrebbero dovuto rivolgersi alla Cassazione. A complicare le cose poche ore dopo viene pubblicata una telefonata del giudice Esposito che al telefono con un giornalista ammette: “Si forse il rigore su Poli c’era, due anni fa il Milan l’avrebbe avuto. Ma Berlusconi non poteva non sapere che nel calcio le cose cambiano e quindi nel dubbio ha fatto bene Banti a non darlo“. In una nota anche l’AIC, l’AIA, l’ANAS e l’ENEL esprimono solidarietà alla Boldrini. A quel punto l’avvocato Ghedini presente in tribuna al fianco di Max e Ruby e dietro a Leone il cane fifone, si consulta con Brunetta e Costacurta per ottenere l’annullamento della partita, minacciando un ricorso alla corte di giustizia dell’Uefa. Mexes, che fino a quel momento aveva solo divelto dodici armadietti e due tornelli, insieme a due grillini rossoneri, si accanisce sulle ruote di tutte le auto in sosta nel sottopassaggio. Dal Quirinale arriva una ferma condanna e la solidarietà a tutte le auto parcheggiate in zona. Oltre che alla Boldrini. Mentre su San Siro cala la notte, sul Vesuvio alla stessa ora sorge già il sole. Per fortuna arriva il Sassuolo che dopo il 7 a 0 con l’Inter pare si sia già iscritto al prossimo campionato di serie B. E’ possibile che stasera Hamsik e Higuain gli rilascino il nullaosta…





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