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KISS KISS - Spalletti dopo Napoli-Milan: "Mai detto di essere favoriti in Champions League, disordini sugli spalti? Penalizzati se ci si dà contro, ma non dipende da noi"
03.04.2023 13:48 di Redazione

NAPOLI - Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Radio Kiss Kiss Napoli durante 'Radio Goal' dopo la sconfitta degli azzurri contro il Milan:

 

"E' mancata la qualità di sempre nella costruzione del gioco, mentre loro sono stati bravissimi. Noi non siamo stati feroci come sempre nella conquista della palla, ogni volta l'abbiamo rimessa in discussione una volta riconquistata e loro hanno preso il sopravvento con il loro palleggio di qualità".

 

Molti colleghi a Milano dicono che è stato il miglior Milan stagionale.

 

"E' quello che determiniamo noi. Avendo fatto sempre grandi partite, andiamo a stimolare anche gli altri. Che poi il Milan non ne ha bisogno perché sono i campioni d'Italia".

 

Hanno avuto la meglio soprattutto a centrocampo?

 

"Hanno avuto la meglio da tutte le parti. La prestazione del Milan è stata superiore. Noi abbiamo sbagliato alcune cose per troppa voglia di andare a riprendere subito il risultato, abbiamo ragionato un po' meno. E' una scivolata che si vedrà poi nelle prossime partite".

 

Ora non si dirà più che siete favoriti in Champions League?

 

"Nel nostro ambiente è stato detto, da parte della squadra invece nessuno ha detto niente e a noi non interessa se l'ha detto qualcuno che può essere vicino al Napoli. Noi, come società, non abbiamo detto assolutamente niente e sappiamo quale difficoltà ci sia a giocare contro queste squadre di Champions League e ora penso che lo sappiamo anche gli altri".

 

Sui disordini degli ultrà.

 

"Quello non dipende da noi. Noi dobbiamo essere bravi a fare quanto fatto per tutta la stagione, abbiamo l'obbligo di essere professionisti e badare al nostro lavoro. Quello che accade fuori non possiamo gestirlo. E' chiaro che se siamo stati 33 anni senza portare a casa un obiettivo e ora possiamo farlo, ma al contempo ci si dà contro, questo ci penalizza un po', ma noi dobbiamo badare al nostro lavoro".

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KISS KISS - Spalletti dopo Napoli-Milan: "Mai detto di essere favoriti in Champions League, disordini sugli spalti? Penalizzati se ci si dà contro, ma non dipende da noi"

di Napoli Magazine

03/04/2024 - 13:48

NAPOLI - Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Radio Kiss Kiss Napoli durante 'Radio Goal' dopo la sconfitta degli azzurri contro il Milan:

 

"E' mancata la qualità di sempre nella costruzione del gioco, mentre loro sono stati bravissimi. Noi non siamo stati feroci come sempre nella conquista della palla, ogni volta l'abbiamo rimessa in discussione una volta riconquistata e loro hanno preso il sopravvento con il loro palleggio di qualità".

 

Molti colleghi a Milano dicono che è stato il miglior Milan stagionale.

 

"E' quello che determiniamo noi. Avendo fatto sempre grandi partite, andiamo a stimolare anche gli altri. Che poi il Milan non ne ha bisogno perché sono i campioni d'Italia".

 

Hanno avuto la meglio soprattutto a centrocampo?

 

"Hanno avuto la meglio da tutte le parti. La prestazione del Milan è stata superiore. Noi abbiamo sbagliato alcune cose per troppa voglia di andare a riprendere subito il risultato, abbiamo ragionato un po' meno. E' una scivolata che si vedrà poi nelle prossime partite".

 

Ora non si dirà più che siete favoriti in Champions League?

 

"Nel nostro ambiente è stato detto, da parte della squadra invece nessuno ha detto niente e a noi non interessa se l'ha detto qualcuno che può essere vicino al Napoli. Noi, come società, non abbiamo detto assolutamente niente e sappiamo quale difficoltà ci sia a giocare contro queste squadre di Champions League e ora penso che lo sappiamo anche gli altri".

 

Sui disordini degli ultrà.

 

"Quello non dipende da noi. Noi dobbiamo essere bravi a fare quanto fatto per tutta la stagione, abbiamo l'obbligo di essere professionisti e badare al nostro lavoro. Quello che accade fuori non possiamo gestirlo. E' chiaro che se siamo stati 33 anni senza portare a casa un obiettivo e ora possiamo farlo, ma al contempo ci si dà contro, questo ci penalizza un po', ma noi dobbiamo badare al nostro lavoro".