Champions League
Calcio, Milan, Inzaghi: "Se non mi cacciano, resto a vita"
28.01.2015 00:49 di Redazione Fonte: Sport Mediaset

Prima delle sue parole, quelle della società. Riferite da una telefonata Berlusconi-Galliani: "Andiamo avanti con Pippo Inzaghi. Non si cambia". La linea è quella che si sapeva: niente ribaltoni (pro-Tassotti), a meno che non arrivi il cataclisma. Il cataclisma non è questo 0-1 con la Lazio, che significa addio alla Coppa Italia, dunque -per dirla con Pippo e non solo- "alla nostra piccola Champions League".



Ed eccolo Inzaghi, dopo la partita.

"Resto alla guida del Milan? Non mi interessano questi discorsi. Mi spiace aver perso una partita così, decisa da episodi. Dobbiamo ripartire, fare quello che sappiamo fare: abbiamo dato tutto, ed è stato anche tanto, ma non è bastato".

"Come mi sento? Bah. Ferguson ha vinto il primo titolo dopo sette stagioni a Manchester, Mancini che è il guru degli allenatori ha le sue difficoltà. Non mi sento disperato, io vado avanti per la mia strada, il Milan rinascerà".

"Non siamo stati inferiori alla Lazio, in dieci dovevamo essere più ordinati. Due gol li abbiamo fatti, sono stati annullati e qualche dubbio ce l'ho, a Roma avevamo giocato peggio. Siamo anche sfortunati, tanti giocatori fuori causa, non avevo cambi. Abbiamo retto il confronto con la Lazio che combatte per il terzo posto. Se nel secondo tempo avessi avuto Bonaventura, se Honda non avesse avuto alle spalle le fatiche asiatiche. Non cerco scuse, non le cerco. Dobbiamo ritrovare la vittoria, serve quella".



Mexes fuori causa. "Ha sbagliato, rientrerà. Non gli diamo la croce addosso, anche Cristiano Ronaldo è stato espulso".

I nuovi arrivati, cosa cambierà? "Io sono sempre andato coi piedi di piombo, io cerco di dare tutto me stesso. Vedo altri miei colleghi alle prese con problemi. Il Milan fino a dicembre ha illuso. Poi è stata dura, troppe assenze, troppo di tutto. Io voglio riportare il Milan in alto, in Europa".

"Io sono il primo a star male quando il Milan non vince, non ho fatto gli esempi di Ferguson e Mancini così, a caso. E' un mestiere difficile, io voglio arrivare al successo, se mi sarà dato il tempo cercherò di farlo. Sapevo che era difficile, sarà ancora più bella per me questa sfida. La voglio vincere, spero che mi diano l'opportunità di farlo. Vado avanti per la mia strada, con le mie idee. Dobbiamo fare meglio e fare di più".

Pentito di aver detto sì al Milan? "Ci mancherebbe, se non mi cacciano starò qui a vita. Sono sulla panchina dei miei sogni, so che tanti credono in me, darò tutto me stesso. Se può bastare non lo so. Ma io sono così".


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Calcio, Milan, Inzaghi: "Se non mi cacciano, resto a vita"

di Napoli Magazine

28/01/2024 - 00:49

Prima delle sue parole, quelle della società. Riferite da una telefonata Berlusconi-Galliani: "Andiamo avanti con Pippo Inzaghi. Non si cambia". La linea è quella che si sapeva: niente ribaltoni (pro-Tassotti), a meno che non arrivi il cataclisma. Il cataclisma non è questo 0-1 con la Lazio, che significa addio alla Coppa Italia, dunque -per dirla con Pippo e non solo- "alla nostra piccola Champions League".



Ed eccolo Inzaghi, dopo la partita.

"Resto alla guida del Milan? Non mi interessano questi discorsi. Mi spiace aver perso una partita così, decisa da episodi. Dobbiamo ripartire, fare quello che sappiamo fare: abbiamo dato tutto, ed è stato anche tanto, ma non è bastato".

"Come mi sento? Bah. Ferguson ha vinto il primo titolo dopo sette stagioni a Manchester, Mancini che è il guru degli allenatori ha le sue difficoltà. Non mi sento disperato, io vado avanti per la mia strada, il Milan rinascerà".

"Non siamo stati inferiori alla Lazio, in dieci dovevamo essere più ordinati. Due gol li abbiamo fatti, sono stati annullati e qualche dubbio ce l'ho, a Roma avevamo giocato peggio. Siamo anche sfortunati, tanti giocatori fuori causa, non avevo cambi. Abbiamo retto il confronto con la Lazio che combatte per il terzo posto. Se nel secondo tempo avessi avuto Bonaventura, se Honda non avesse avuto alle spalle le fatiche asiatiche. Non cerco scuse, non le cerco. Dobbiamo ritrovare la vittoria, serve quella".



Mexes fuori causa. "Ha sbagliato, rientrerà. Non gli diamo la croce addosso, anche Cristiano Ronaldo è stato espulso".

I nuovi arrivati, cosa cambierà? "Io sono sempre andato coi piedi di piombo, io cerco di dare tutto me stesso. Vedo altri miei colleghi alle prese con problemi. Il Milan fino a dicembre ha illuso. Poi è stata dura, troppe assenze, troppo di tutto. Io voglio riportare il Milan in alto, in Europa".

"Io sono il primo a star male quando il Milan non vince, non ho fatto gli esempi di Ferguson e Mancini così, a caso. E' un mestiere difficile, io voglio arrivare al successo, se mi sarà dato il tempo cercherò di farlo. Sapevo che era difficile, sarà ancora più bella per me questa sfida. La voglio vincere, spero che mi diano l'opportunità di farlo. Vado avanti per la mia strada, con le mie idee. Dobbiamo fare meglio e fare di più".

Pentito di aver detto sì al Milan? "Ci mancherebbe, se non mi cacciano starò qui a vita. Sono sulla panchina dei miei sogni, so che tanti credono in me, darò tutto me stesso. Se può bastare non lo so. Ma io sono così".


Fonte: Sport Mediaset