Negli anni ’80-’90 sono state in lizza per gli scudetti, nel duemila il Milan ha continuato a trionfare mentre il Napoli conosceva l’onta della serie B e dopo del fallimento. Appena quattro stagioni fa i rossoneri allenati da Allegri videro, per larghi tratti del campionato, nel Napoli di Lavezzi e Hamsik la principale antagonista dello scudetto poi vinto. Domenica sera si sfidano con l’obiettivo dichiarato di conquistare il terzo posto, ingresso di servizio della Champions League ma anche ultimo appiglio per non rendere meno solido il progetto che sembra inversamente proporzionale. Il Napoli di De Laurentiis sta vivendo stagioni molto positive, con continui piazzamenti in Europa e con la lotta per i primi posti della classifica sempre nel mirino. Tuttavia, rinnovo di Benitez a parte, la mancata qualificazione in Champions League, seppure dai preliminari, darebbe corpo alle ombre di un piccolo ridimensionamento del progetto, sia per mancanza di fondi cui il virtuoso bilancio non potrebbe far più fronte per sopportare ingenti investimenti che per il possibile “mal di pancia” paventato dei big, Higuain e Callejon su tutti. Il terzo posto, almeno quello, è essenziale per continuare il progetto. All’opposto il Milan di Inzaghi ha appena avviato un percorso nuovo, battuto dall’entusiasmo del giovane allenatore e da una rifondazione dell’organico ormai giunta a compimento, con l’eliminazione delle foglie secche e degli stipendi pesanti. Il terzo posto per il Milan significherebbe dare un impulso determinante per condurre un mercato da protagonista e per lanciare la sfida alla Juventus. Ecco perché la tenzone di San Siro è quanto mai importante, con il Napoli che deve assolutamente ritrovare la vittoria, la qualità del gioco e la sicurezza misteriosamente perse nei meandri dell’ultima sosta per le Nazionali (si è passati dalle vittorie con Roma e Fiorentina ai pareggi con Cagliari ed Empoli). Di contro il Milan ha l’occasione per agganciare in classifica proprio gli azzurri, probabilmente i più seri candidati alla terza piazza nonostante il rendimento altamente discontinuo. In mezzo, tuttavia, ci sono le terribili genovesi, ma questa è un’altra storia. Una vicenda, ed anzi un destino, analogo, è invece quello di Milan e Napoli, unite dalla qualità del gioco offensivo e dalle terribili amnesie di una difesa poco supportata dal centrocampo. L’organico di Benitez ha qualcosa in più di quello rossonero, ma il campo dovrà dimostrarlo una volta di più. Gli azzurri devono svegliarsi e dare dimostrazione di autorevolezza e carattere, altrimenti il terzo posto sarà una chimera. Benitez farà giocare la formazione migliore possibile, con Henrique più di Mesto al posto dello squalificato Maggio e con Higuain di nuovo titolare. Il Pipita è chiamato a fare da trascinatore e le grandi sfide non le ha mai sbagliate, come il Napoli di Benitez. Stavolta, però, è addirittura vietato sbagliare.
di Napoli Magazine
12/12/2014 - 12:47
Negli anni ’80-’90 sono state in lizza per gli scudetti, nel duemila il Milan ha continuato a trionfare mentre il Napoli conosceva l’onta della serie B e dopo del fallimento. Appena quattro stagioni fa i rossoneri allenati da Allegri videro, per larghi tratti del campionato, nel Napoli di Lavezzi e Hamsik la principale antagonista dello scudetto poi vinto. Domenica sera si sfidano con l’obiettivo dichiarato di conquistare il terzo posto, ingresso di servizio della Champions League ma anche ultimo appiglio per non rendere meno solido il progetto che sembra inversamente proporzionale. Il Napoli di De Laurentiis sta vivendo stagioni molto positive, con continui piazzamenti in Europa e con la lotta per i primi posti della classifica sempre nel mirino. Tuttavia, rinnovo di Benitez a parte, la mancata qualificazione in Champions League, seppure dai preliminari, darebbe corpo alle ombre di un piccolo ridimensionamento del progetto, sia per mancanza di fondi cui il virtuoso bilancio non potrebbe far più fronte per sopportare ingenti investimenti che per il possibile “mal di pancia” paventato dei big, Higuain e Callejon su tutti. Il terzo posto, almeno quello, è essenziale per continuare il progetto. All’opposto il Milan di Inzaghi ha appena avviato un percorso nuovo, battuto dall’entusiasmo del giovane allenatore e da una rifondazione dell’organico ormai giunta a compimento, con l’eliminazione delle foglie secche e degli stipendi pesanti. Il terzo posto per il Milan significherebbe dare un impulso determinante per condurre un mercato da protagonista e per lanciare la sfida alla Juventus. Ecco perché la tenzone di San Siro è quanto mai importante, con il Napoli che deve assolutamente ritrovare la vittoria, la qualità del gioco e la sicurezza misteriosamente perse nei meandri dell’ultima sosta per le Nazionali (si è passati dalle vittorie con Roma e Fiorentina ai pareggi con Cagliari ed Empoli). Di contro il Milan ha l’occasione per agganciare in classifica proprio gli azzurri, probabilmente i più seri candidati alla terza piazza nonostante il rendimento altamente discontinuo. In mezzo, tuttavia, ci sono le terribili genovesi, ma questa è un’altra storia. Una vicenda, ed anzi un destino, analogo, è invece quello di Milan e Napoli, unite dalla qualità del gioco offensivo e dalle terribili amnesie di una difesa poco supportata dal centrocampo. L’organico di Benitez ha qualcosa in più di quello rossonero, ma il campo dovrà dimostrarlo una volta di più. Gli azzurri devono svegliarsi e dare dimostrazione di autorevolezza e carattere, altrimenti il terzo posto sarà una chimera. Benitez farà giocare la formazione migliore possibile, con Henrique più di Mesto al posto dello squalificato Maggio e con Higuain di nuovo titolare. Il Pipita è chiamato a fare da trascinatore e le grandi sfide non le ha mai sbagliate, come il Napoli di Benitez. Stavolta, però, è addirittura vietato sbagliare.