L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, non ci resta che piangere? Io speriamo che me la cavo, magari con le fiammate di Osimhen e Kvara!"
18.02.2024 23:59 di Redazione

NAPOLI - "Non ci resta che piangere? Io speriamo che me la cavo!". Chiamo in causa Massimo Troisi e Marcello D'Orta per provare a sintetizzare il momento che sta attraversando il Napoli. Prosegue il periodo di delusioni e, dopo lo scivolone contro il Milan, ne stava per arrivare un altro al Maradona contro il Genoa. Per fortuna, Ngonge (che, insieme a Lindstrom, meriterebbe di giocare titolare) ha salvato la facia agli azzurri strappando un pareggio in extremis. Magra consolazione, soprattutto se si pensa che col 4-3-3 si sperava di vedere una squadra più aggressiva in zona d'attacco. E invece no. Primo tempo stucchevole, fatta eccezione per qualche minuscola fiammata. Emozioni pari quasi a zero, se non per il sole negli occhi di uno spento Politano, qualche dribbling del generosissimo Kvara (migliore in campo degli uomini di Mazzarri), il sinistro di Anguissa neutralizzato da Martinez e il gol di Ngonge. Tra i pali si è rivisto Meret, ed oltre a non avere responsabilità sul gol di Frendrup, va detto che nel primo tempo un paio di interventi degni di nota li ha compiuti. In difesa, Di Lorenzo continua a destare grande perplessità ed imbarazzo per i palloni persi: meriterebbe probabilmente un pò di riposo per ritrovare lo smalto di un tempo. Mazzocchi, invece, la buona volontà non la fa mai mancare, per cui col rientro di Olivera, senza dimenticare Mario Rui, andrei a rispolverare qualche vecchia certezza. Del reparto arretrato, seppur ammonito, mi è piaciuto Ostigard e non l'avrei sostituito. Nervosetto invece Rrahmani, fuori fase Natan (tant'è che il gol dei rossoblù è arrivato proprio dal suo lato). A centrocampo Lobotka meriterebbe una statua per quanto si sacrifica a servizio dei compagni, ma, oltre alla piroetta a copertura della difesa, dovrebbe anche iniziare ad agire qualche metro più in avanti per far ripartire l'azione. Traorè, ahimè, è ancora del tutto fuori forma, il suo passo infatti non regge il confronto con gli altri protagonisti sul terreno di gioco, e credo che necessiti ancora di tempo per potersi esprimere a determinati livelli. Anguissa può e deve migliorare, così come Politano. Poco da fare infine per Simeone, abbandonato a se stesso al centro dell'attacco, un pò com'è accaduto successivamente a Raspadori che nel ruolo di falso nueve alla Mertens continua a non raccogliere soddisfazioni. Orfani di Osimhen, ancora a riposo, si spera di invertire la rotta contro il Barcellona in Champions e poi nuovamente in campionato a Cagliari, poi a Reggio Emilia contro il Sassuolo e di nuovo al Maradona contro la Juventus. Basterà Victor per risolvere magicamente i problemi del Napoli e l'astinenza in zona realizzativa? Ce lo auguriamo tutti, magari con l'aiuto di un Kvara sempre più in crescita, attuando scelte di formazioni semplici senza stravolgimenti di moduli, anche perchè se si va avanti così c'è poco per cui sorridere in questa stagione del tutto amara e senza senso con lo scudetto sul petto. Inutile difendersi se poi il gol nella propria porta arriva lo stesso, almeno si proceda con un gioco volto all'attacco! Chiosa finale sui fischi piovuti dagli spalti dopo il triste pareggio: sono più che condivisibili! I tifosi hanno pagato un biglietto e, come è in loro diritto, hanno protestato al termine dell'incontro manifestando il proprio dissenso per quanto visto. Se qualcuno si è sentito offeso, è bene che inizi a farsi un esame di coscienza. Avrei detto le stesse cose anche in caso di vittoria in pieno recupero. E' necessario assumersi le proprie responsabilità, gli alibi sono finiti e non è una musichetta europea che cancellerà le brutte figure finora collezionate.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, non ci resta che piangere? Io speriamo che me la cavo, magari con le fiammate di Osimhen e Kvara!"

di Napoli Magazine

18/02/2024 - 23:59

NAPOLI - "Non ci resta che piangere? Io speriamo che me la cavo!". Chiamo in causa Massimo Troisi e Marcello D'Orta per provare a sintetizzare il momento che sta attraversando il Napoli. Prosegue il periodo di delusioni e, dopo lo scivolone contro il Milan, ne stava per arrivare un altro al Maradona contro il Genoa. Per fortuna, Ngonge (che, insieme a Lindstrom, meriterebbe di giocare titolare) ha salvato la facia agli azzurri strappando un pareggio in extremis. Magra consolazione, soprattutto se si pensa che col 4-3-3 si sperava di vedere una squadra più aggressiva in zona d'attacco. E invece no. Primo tempo stucchevole, fatta eccezione per qualche minuscola fiammata. Emozioni pari quasi a zero, se non per il sole negli occhi di uno spento Politano, qualche dribbling del generosissimo Kvara (migliore in campo degli uomini di Mazzarri), il sinistro di Anguissa neutralizzato da Martinez e il gol di Ngonge. Tra i pali si è rivisto Meret, ed oltre a non avere responsabilità sul gol di Frendrup, va detto che nel primo tempo un paio di interventi degni di nota li ha compiuti. In difesa, Di Lorenzo continua a destare grande perplessità ed imbarazzo per i palloni persi: meriterebbe probabilmente un pò di riposo per ritrovare lo smalto di un tempo. Mazzocchi, invece, la buona volontà non la fa mai mancare, per cui col rientro di Olivera, senza dimenticare Mario Rui, andrei a rispolverare qualche vecchia certezza. Del reparto arretrato, seppur ammonito, mi è piaciuto Ostigard e non l'avrei sostituito. Nervosetto invece Rrahmani, fuori fase Natan (tant'è che il gol dei rossoblù è arrivato proprio dal suo lato). A centrocampo Lobotka meriterebbe una statua per quanto si sacrifica a servizio dei compagni, ma, oltre alla piroetta a copertura della difesa, dovrebbe anche iniziare ad agire qualche metro più in avanti per far ripartire l'azione. Traorè, ahimè, è ancora del tutto fuori forma, il suo passo infatti non regge il confronto con gli altri protagonisti sul terreno di gioco, e credo che necessiti ancora di tempo per potersi esprimere a determinati livelli. Anguissa può e deve migliorare, così come Politano. Poco da fare infine per Simeone, abbandonato a se stesso al centro dell'attacco, un pò com'è accaduto successivamente a Raspadori che nel ruolo di falso nueve alla Mertens continua a non raccogliere soddisfazioni. Orfani di Osimhen, ancora a riposo, si spera di invertire la rotta contro il Barcellona in Champions e poi nuovamente in campionato a Cagliari, poi a Reggio Emilia contro il Sassuolo e di nuovo al Maradona contro la Juventus. Basterà Victor per risolvere magicamente i problemi del Napoli e l'astinenza in zona realizzativa? Ce lo auguriamo tutti, magari con l'aiuto di un Kvara sempre più in crescita, attuando scelte di formazioni semplici senza stravolgimenti di moduli, anche perchè se si va avanti così c'è poco per cui sorridere in questa stagione del tutto amara e senza senso con lo scudetto sul petto. Inutile difendersi se poi il gol nella propria porta arriva lo stesso, almeno si proceda con un gioco volto all'attacco! Chiosa finale sui fischi piovuti dagli spalti dopo il triste pareggio: sono più che condivisibili! I tifosi hanno pagato un biglietto e, come è in loro diritto, hanno protestato al termine dell'incontro manifestando il proprio dissenso per quanto visto. Se qualcuno si è sentito offeso, è bene che inizi a farsi un esame di coscienza. Avrei detto le stesse cose anche in caso di vittoria in pieno recupero. E' necessario assumersi le proprie responsabilità, gli alibi sono finiti e non è una musichetta europea che cancellerà le brutte figure finora collezionate.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
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